Alleanza per il Progrèsso

programma politico-economico di cooperazione tra gli Stati Uniti e l'America Latina, enunciato dal presidente degli Stati Uniti J. F. Kennedy il 13 marzo 1961 e adottato da tutti gli Stati membri dell'OAS (Organizzazione degli Stati Americani), a eccezione di Cuba, il 17 agosto 1961 a Punta del Este. Esso mirava a promuovere, entro un periodo di 10 anni, un ampio sviluppo del subcontinente mediante investimenti nordamericani per 20 miliardi di dollari da assegnare ai piani di sviluppo dei singoli Stati. Le iniziative degli Stati partecipanti dovevano essere coordinate da un Comitato Internazionale dell'Alleanza per il Progresso, istituito nel novembre 1963 a San Paolo, con sede a Washington. Le speranze suscitate dall'Alleanza per il Progresso si dimostrarono però ben presto illusorie, sia per l'opposizione che il progetto incontrò nelle oligarchie dominanti dei Paesi latinoamericani, ostili a programmi anche moderati di riforme, sia perché il progetto stesso apparve come uno strumento di penetrazione economica e di controllo politico da parte degli Stati Uniti. Nonostante il fallimento dei programmi originari, esplicitamente riconosciuto dal presidente statunitense Nixon nel 1969, l'Alleanza per il Progresso ha continuato a operare attraverso un Comitato di esperti e il Comitato economico e sociale interamericano, composto dai ministri dell'Economia dei Paesi aderenti, che si riunisce a Washington una volta l'anno.

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