Barker, George

poeta irlandese di lingua inglese (Loughton, Essex, 1913-Londra 1991). Insegnò per breve tempo letteratura inglese all'Università di Tōkyō e fu più volte in America. Attento alle esperienze del surrealismo francese e alla lezione di Edith Sitwell, Barker si rivelò, nelle opere scritte nel periodo tra le due guerre mondiali, come uno degli esponenti del New Romantism. Le sue raccolte principali – Thirty Preliminary Poems (1933; Trenta poesie preliminari), Poems (1935; Poesie), Calamiterror (1937), Lament and Triumph (Pianto e Trionfo; 1940), Eros in Dogma (1944), The True Confession of George Barker (1950; La sincera confessione di George Barker), A Vision of Beasts and Gods (1954; Una visione di bestie e di dei), At Thurgarton Church (1969; Nella chiesa di Thurgarton), Poems of Places and People (1971; Poesie di luoghi e di persone), III Hallucination Poems (1972; 3 poesie di allucinazione), In Memory of David Archer (1973; In memoria di David Archer), Dialogues (1976; Dialoghi) – se recano qualche traccia dell'impegno civile della generazione poetica degli anni Trenta, indicano soprattutto una ricerca interiore, spesso intensamente malinconica, in cui è palese l'influsso di Freud. Costante è pure la ricerca formale, tesa a una rigorosa anche se varia disciplina metrica e a un'attenta cura dei valori sonori. Meno felici i romanzi, che, pur presentando caratteri comuni con la poesia, appaiono troppo cerebrali: Alanna Autumnal (1933; Alanna autunnale) e The Dead Seagull (1950; Il gabbiano morto). Dopo Villa Stellar (1978) e Anno Domini (1983), Barker ha pubblicato Collected Poems (1987; Raccolta di poesie) in cui, quando riesce a evitare i toni più scopertamente retorici, rivela un notevole talento lirico e immaginativo.

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