Baumgarten, Alexander Gottlieb

filosofo tedesco (Berlino 1714-Francoforte 1762). Tra i principali rappresentanti dell'illuminismo tedesco, la sua Metaphysica, pubblicata nel 1740, riorganizza con estrema chiarezza e precisione, ma senza personale originalità, la dottrina che era stata elaborata da Christian Wolff sui principi della filosofia di Leibniz. Il libro venne adottato da Kant nelle sue lezioni universitarie. L'importanza storica di Baumgarten è però dovuta al suo pensiero estetico. Infatti nella sua tesi di laurea, Meditationes philosophicae de nonnullis ad poema pertinentibus (1735) viene per la prima volta attribuito il termine di “estetica” alla dottrina dell'arte. Il pensiero delle Meditationes viene quindi sviluppato nell'Aesthetica, opera incompiuta in due volumi (1750-58). L'arte vi è concepita come la forma di conoscenza intermedia tra la conoscenza sensibile costituita da rappresentazioni oscure e la conoscenza intellettiva costituita da rappresentazioni chiare e distinte. È una conoscenza “sensibile” ma “chiara” e appunto in tale perfezione della conoscenza sensibile consiste il fine estetico.

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