Brunetière, Ferdinand

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critico e storico della letteratura francese (Tolone 1849-Parigi 1906). Professore alla Sorbona e all'École normale supérieure, collaboratore e poi direttore (1895) della Revue des Deux Mondes, Brunetière divenne il critico letterario più autorevole dell'ultimo scorcio di secolo, in aperta polemica con la critica impressionista di Jules Lemaître e quella naturalista di Zola, contro cui scrisse Le roman naturaliste (1883). Grande ammiratore del classicismo razionalistico del sec. XVII, scrisse su Molière, Boileau, Bossuet, servendosi di nuovi strumenti critico-filosofici, innanzi tutto del positivismo, da cui ricavò la tesi dell'evoluzione dei generi letterari, principio informatore di tutte le sue opere principali: Études critiques (9 vol., 1880-1925), Questions de critique (1889), L'évolution de la poésie lyrique en France au XIXe siècle (1894), Manuel de l'histoire de la littérature française (1897). La fede di Brunetière nel positivismo spiega il suo ricorso alle vaste sintesi, alla rigida classificazione per generi. Rimane invece più difficile capire la conciliazione tra positivismo e cattolicesimo che egli tentò dopo la conversione (1900). Sull'argomento scrisse, tra l'altro: Chemins de la croyance (1904) e Discours de combat (1899-1903 e 1907).

Bibliografia

A. Aubin, Ferdinand Brunetière, Parigi, 1945; I. Giordani, I grandi convertiti, Roma, 1951; J. G. Clark, La pensée de Ferdinand Brunetière, Parigi, 1954; E. Caramaschi, Critiques scientistes et critiques impressionistes, Pisa, 1963.

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