Créti, Donato

pittore e incisore italiano (Cremona 1671-Bologna 1749). È giudicato, con G. M. Crespi, uno dei capifila della pittura bolognese del Settecento. La sua formazione si sviluppò attraverso lo studio delle opere dei maestri bolognesi (affreschi carracceschi di palazzo Fava) e della pittura veneziana (Veronese). Nel 1705 il suo stile appare maturo (Filippo il Macedone minaccia suo figlio Alessandro, Washington, National Gallery). Nelle quattro tele della Vita di Achille (Bologna, Museo Civico) e nell'Achille fanciullo tuffato nello Stige (1710 ca.; Bologna, Pinacoteca Nazionale) il richiamo all'Albani e a Poussin appare evidente. Verso il tramonto, Creti tornò alle fonti originarie e al Reni.

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