Crìzia

(greco Kritías; latino Critías). Uomo politico e pensatore ateniese (460 a. C.-ca. 403), discepolo del sofista Gorgia e di Socrate. Fu coinvolto nel 415 a. C., insieme con Alcibiade, nel processo delle Erme e negli anni precedenti il 404 provocò, insieme con Prometeo, dei torbidi rivoluzionari in Tessaglia. Dopo la battaglia di Egospotami, con l'appoggio dello spartano Lisandro, instaurò l'oligarchia in Atene e divenne il capo dei Trenta Tiranni. Assalito dai democratici, che, guidati da Trasibulo, avevano occupato il Pireo, perì nel combattimento. Scrisse poesie e una tetralogia drammatica. Dei suoi scritti di argomento filosofico e d'ispirazione sofistica conserviamo qualche frammento. Pare che Platone si sia ispirato a un suo trattato Sulla natura dell'amore nel comporre il Simposio. Figura come interlocutore in alcuni dialoghi platonici, di cui uno è intitolato col suo nome.

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