Pastior, Oskar

scrittore tedesco-rumeno (Sibiu 1927-Francoforte 2006). Dopo un esordio clamoroso in Romania con i volumi di liriche Offene Worte (1964; Parole chiare) e Gedichte (1966; Poesie) si è trasferito nel 1968 a Monaco e quindi a Berlino. Tra i poeti più ricchi di fantasia e di umorismo della letteratura contemporanea viene considerato a pieno titolo un erede del dadaismo. I suoi incessanti esperimenti nel campo del linguaggio fanno di lui un artista poliedrico, cultore delle costruzioni piú acrobatiche e bizzarre. Famoso per le sue lodatissime traduzioni di Petrarca, ha scritto tra l'altro le raccolte Vom Sichersten ins Tausendste (1969; Dal più sicuro al millesimo), An die neue Aubergine (1976; Alla nuova melanzana), Anagrammgedichte (1985; Anagrammi poetici), Kopfnuss und Januskopf. Gedichte in Palindromen (1990; Noce di testa e testa di Giano. Poesie in palindromi). Del 1994 è il ciclo di lezioni francofortesi Das Unding an sich (L'assurdità in sé).

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