Schifano, Màrio

pittore italiano (Homs, Libia, 1934-Roma, 1998). Autodidatta, si è imposto alla critica negli anni Sessanta, partecipando a una mostra collettiva con T. Festa, F. Angeli, F. Lo Savio e G. Uncini. Molti sono i riferimenti nella poliedrica e dinamica arte di Schifano: l'informale di Y. Klein e P. Manzoni, quando dipinge gli “schemi” monocromi (Quai du Louvre, 1960; Venus de Milo, 1960-61; Botticelli, 1962); la pop art americana, quando si appropria di alcuni elementi della pubblicità, come le immagini pubblicitarie della Coca-Cola e della Esso (Energia, 1963); ritmi futuristi e miti leonardeschi; pittura di paesaggio (Tratto appenninico, 1965); pittura di propaganda (Compagni, compagne, 1968-70). Negli anni Ottanta, opere di grandi dimensioni raffigurano sovente temi tratti dalla natura (Gigli d'acqua, 1985). Schifano si è tra l'altro dedicato al cinema (ha realizzato il film Satellite, 1968), interessandosi anche alla fotografia, ai video, ai film e alle immagini televisive, che inserì nella pittura (Personaggi TV, 1970). Tra le ultime opere ricordiamo: Lenin (1990); Invisibile (1991); Colpito a morte (1991) e Case sole (1991).

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