Zasulič, Vera Ivanovna

rivoluzionaria e scrittrice russa (Michailovka, Smolensk, 1851-? 1919). Diciassettenne, fu attirata dall'azione politica ed ebbe contatti con S. G. Nečaev. Nel 1878 ferì gravemente a colpi di pistola il generale Fëdor Tropov, comandante della polizia di Pietroburgo, ma fu strappata a forza dalla folla alla polizia. Rifugiatasi in Svizzera, divenne seguace di G. V. Plechanov. Nel 1881 discusse epistolarmente con K. Marx sull'avvenire della Russia e preparò una nuova traduzione russa del Manifesto dei Comunisti. Più tardi (1883) fondò a Ginevra, con G. V. Plechanov e con altri, il primo partito marxista russo chiamato Emancipazione del lavoro e collaborò al giornale di quel gruppo, Il socialdemocratico. Nel 1900, con Plechanov e Lenin, fece parte della redazione dell'Iskra. Ma, quando Lenin si distaccò da Plechanov, la Zasulič seguì quest'ultimo. Lasciò interessanti Ricordi (postumi, 1931) insieme con studi e saggi sugli illuministi, sulla I Internazionale ecc.

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