castellétto

Indice

Lessico

sm. (pl. f. ant. castellétta) [sec. XIII; dim. di castello].

1) Castello, fortezza di piccole dimensioni: “Due castelletta... propinque alla città” (Machiavelli).

2) Per estensione, con particolare accezioni tecniche: A) in tipografia, blocchetto a vite che viene inserito e fissato nel compositoio onde determinare la giustezza della riga tipografica. B) In edilizia, altro nome del ponte di servizio. C) Nell'industria mineraria, castelletto d'estrazione, sostegno delle molette di un pozzo di estrazione, costituito da un traliccio di legno o di metallo; generalmente è di piccole dimensioni e serve per piccoli pozzi o per iniziare lo scavo di un grande pozzo. È detto anche torre d'estrazione. D) Castelletto di trazione, parte del telaio dei veicoli ferroviari, costituito da un sistema di molleggio, che provvede a trasmettere gli sforzi di trazione dai ganci e dalle sbarre di trazione al veicolo, attenuando le conseguenze delle variazioni dello sforzo di trazione, inevitabili durante la marcia.

3) Nella tecnica bancaria, fido massimo concesso a un cliente.

4) Registro dei botteghini del lotto in cui si annotano le puntate e le presunte vincite.

5) Lo stesso che castellina.

Economia: tecnica bancaria

L'entità della cifra di castelletto è fissata da un apposito comitato formato da consiglieri di amministrazione, direttori della banca e da operatori economici che potranno fornire validi elementi per l'indagine sulla solvibilità del cliente. Il nominativo dell'affidato viene iscritto su una scheda di castelletto riportante il fido concesso, la cui entità non viene comunicata al cliente. A cura dell'azienda di credito può anche essere tenuto un libro di castelletto dove per ogni cliente che ha inoltrato domanda di affidamento o che si ritiene possa in futuro intrattenere operazioni di credito viene indicata la cifra che si presume poter accordare. Molte banche non tengono più il libro di castelletto in quanto prendono in considerazione solo le specifiche richieste di credito del cliente segnando, ed eventualmente revisionando periodicamente, il fido concesso attraverso un'apposita scheda dei rischi, la cui tenuta è obbligatoria. La denominazione inoltre di castelletto è rimasta nella pratica bancaria per indicare la cifra massima di credito concessa a un cliente che ha ottenuto l'ammissione allo sconto di effetti cambiari.

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