chitóne (abbigliamento)

sm. [dal greco chitṓn-ônos, tunica, di origine semitica]. Nell'antica Grecia, capo principale e caratteristico dell'abbigliamento per i due sessi, generalmente di lino o di lana leggera. Si portava a diretto contatto con la pelle ed era costituito da un taglio di stoffa rettangolare chiuso sui due lati, completamente o dalla vita in su; era fissato su una o su entrambe le spalle con fibule, che determinavano le aperture per collo e braccia, e stretto alla vita da un cordone. In origine tutti i Greci portavano il chitone corto (chitone dorico) la cui classica semplicità restò invariata per molti secoli. Più tardi (sec. VII a. C.) si preferì il chitone ionico proveniente dall'Asia Minore, più lungo, ricco e confezionato in tessuti pregiati, conformemente alla sua origine orientale. La foggia del chitone variava nella lunghezza, nella ricchezza del drappeggio e delle guarnizioni in rapporto all'età, al sesso, alla posizione sociale e alla regione geografica. Dal chitone derivò la tunica romana e bizantina, da cui si sviluppò l'abito sciolto dell'alto Medioevo, che rappresentò il passaggio dal costume antico in forma di camicia all'abito “tagliato”, apparso nel sec. XI e caratteristico dell'abbigliamento moderno.

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