dramma o dracma

sf. [sec. XIII; dal greco drachmḗ, da dráx, pugno, tramite il latino drachma]. Unità monetaria greca fino al 31 dicembre 2001, sostituita dal 1° gennaio 2002 dall'euro. § Nell'antichità la dramma, che indicava in origine la quantità di metallo che poteva essere racchiusa in un pugno, fu coniata per lo più in argento, raramente in oro; si divideva in 6 oboli. Secondo il piede monetale cui apparteneva si distinguevano diversi tipi di dramma, tra cui i principali sono: la dramma attica di 4,36 g, l'eginetica di ca. 6,12 g, la fenicia di ca. 3,60 g, la focese di ca. 4 g. I sottomultipli più frequenti sono: la emidramma, il diobolo e l'obolo; i multipli: il didramma (o statere), il tetradramma, il pentadramma, l'esadramma, l'ottodramma, il decadramma.

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