festóne

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sm. [sec. XVI; da festa].

1) Elemento ornamentale, formato di intrecci di rami, fiori, foglie o di altro materiale quale carta, stoffa, che, sorretto alle due estremità in modo da formare una linea curva, viene appeso in segno di festa a finestre, balconi, ecc.

2) Motivo ornamentale, raffigurante per lo più rami e foglie o anche fiori e frutti (detto in tal caso encarpo), che dal sec. III a.C. ha trovato una vastissima applicazione nell'architettura greca (Pergamo, portico di Atena Poliade) e romana (Tivoli, tempio della Sibilla), nella scultura (vasi, sarcofagi, are; notissimi i festoni dell'Ara Pacis a Roma) e nella pittura, sia etrusca tarda (tomba alle Tassinaie presso Chiusi), sia romana (casa di Livia sul Palatino). Sostegno tipico, ma non esclusivo, del festone era il bucranio. Diffuso anche nei periodi successivi, il motivo decorativo del festone fu comune soprattutto nello stile rinascimentale e in quello neoclassico, che lo applicò anche all'ebanisteria, all'oreficeria, alla ceramica.

3) Ricamo, adatto soprattutto per biancheria, più noto col nome di smerlo.