idèa (lessico)

Lessico

sf. [sec. XIV; dal greco idéa, aspetto, immagine, da idêin, vedere].

1) Raffigurazione che la mente si forma di un oggetto sensibile o intellegibile; ciascun contenuto del pensiero: l'idea dell'anima; idee chiare, ordinate; idee oscure, sconnesse; idea implicita, manifesta, espressa in immagine; opera ricca, povera d'idee; idea fissa, fissazione, mania. Con significati più specifici: A) In filosofia, l'evidenza originaria che permette di cogliere le cose nella loro verità. In particolare: associazione delle idee, nell'empirismo inglese, processo mediante il quale le idee, che giungono all'intelletto tramite la sensazione, esibiscono i loro rapporti (di somiglianza, contiguità, contrasto) dando luogo alla formazione d'idee complesse, che la sensazione di per sé non fornisce; idee della ragione, nella filosofia kantiana, le conoscenze (soltanto apparenti) che vanno al di là dei limiti dell'esperienza possibile; idee-forze, impulsi psichici o spirituali che assumono un peso determinante e direttivo in un'azione o in un comportamento. A. Fouillée, che ne ha tratto una dottrina completa, le definisce lo stretto legame esistente in ogni fenomeno psichico fra attività intellettuale e impulsi bio-fisiologici; idee-numeri, secondo Platone i numeri di cui fa uso il ragionamento matematico sono inconcepibili se non vengono pensati in un rapporto di partecipazione con dei “numeri ideali”, qualitativamente differenti l'uno dall'altro. I numerosi e divergenti sviluppi della teoria furono analizzati e criticati da Aristotele; vedi idea (filosofia). Per estensione del senso che il termine ha nella dottrina platonica, il perfetto modello astratto di un'essenza che nella realtà sensibile si manifesta in forme parziali e contraddittorie: l'idea del bello; l'idea assoluta del bene. B) Nella psicologia contemporanea si parla preferibilmente di processi cognitivi, specialmente di pensiero, soprattutto per ciò che attiene alla formazione e alle connessioni delle idee tra loro, processi detti un tempo di ideazione; vedi idea (psicologia).

2) Conoscenza sommaria, nozione generica ed elementare di un determinato oggetto: ho appena un'idea dell'elettronica; sei riuscito a farti un'idea del suo carattere?; ti darò in breve un'idea dell'argomento; non avere un'idea di qualche cosa, non conoscerla affatto. Anche apparenza, impressione: non dà l'idea della persona onesta; mi dà l'idea che pioverà. Familiare, vaga somiglianza: ha solo un'idea della sorella; quantità minima: “una idea di rosso sulle labbra” (Pratolini).

3) L'attività mentale considerata nella sua facoltà immaginativa; il prodotto dell'attività stessa, spesso contrapposto alla realtà effettiva; pensiero astratto o teorico: l'idea della morte lo terrorizzava; più che idee occorrono fatti; neanche per idea, niente affatto, propr. riferito a cose e situazioni considerate talmente irreali che non val neanche la pena di pensarle.

4) Progetto, proposito, intenzione: un'idea ambiziosa; avrei una mezza idea di rispondergli per le rime; trovata, invenzione; ispirazione: hai avuto l'idea che ci voleva; chi gli ha dato l'idea del quadro?; talvolta ironicamente: bell'idea andar da lui senza avvertirlo!

5) Punto di vista, opinione: questa è la mia idea sulla questione; avere idee larghe, pensare e giudicare con larghezza di vedute. Al pl., convinzione ideologica in campo politico, religioso, dottrinario, ecc.: uomo d'idee conservatrici.

6) Motivo, significato fondamentale di un'opera dell'ingegno; contenuto sostanziale di una dottrina o di un movimento: hai colto l'idea centrale del romanzo; valutare l'importanza storica dell'idea marxista.

7) L'insieme dei principi a cui s'ispira e il fine a cui tende l'azione umana; ideale, fede: battersi, dare la vita per un'idea.

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