parquet

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sm. francese.

1) Pavimento realizzato per giustapposizione di tasselli, detti lame, in legno faggio, rovere, noce, o in generale essenze forti, di spessore compreso tra gli 8 e i 22 mm e di larghezza variante tra i 5 e i 10 cm. § La disposizione delle lame, connesse a incastro secondo un determinato disegno, viene effettuata normalmente sopra un'orditura di liste di legno, annegata in un sottofondo di malta o bitume posto sopra il solaio, alla quale vengono fissate mediante chiodi oppure viti; le lame possono però anche essere incollate direttamente al sottofondo. Dopo la posa in opera il parquet viene lisciato con lame d'acciaio, lucidato a cera o con vernici protettive trasparenti. In base al disegno secondo cui sono poste in opera le lame, il parquet assume denominazioni diverse: parquet a punto d'Ungheria, con ordito costituito dalla giustapposizione di tasselli di forma romboidale secondo linee longitudinali; parquet a lisca di pesce, con ordito formato dalla giustapposizione di lame di forma rettangolare poste a perpendicolo le une rispetto alle altre e in maniera che la base minore dell'una combaci con una estremità della base maggiore dell'altra; parquet all'inglese, con ordito longitudinale, in modo che le congiunzioni delle lame, di forma rettangolare, di una fila non coincidano con le congiunzioni di quelle delle file adiacenti; parquet a pannelli, costituito da elementi prefabbricati le cui lame sono assemblate in rettangoli dalle dimensioni di ca. 100×25 cm; parquet a mosaico, con ordito costituito da blocchi quadrati di lame reciprocamente normali, contornate, per determinati multipli, da lame di legno diverso.

2) Nel linguaggio borsistico, lo spazio riservato agli agenti di cambio e loro procuratori, così chiamato perché nelle borse francesi, in origine, tale spazio aveva il pavimento di legno.

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