ranùncolo

sm. [sec. XVII; dal latino ranuncŭlus, propr. ranocchio, con allusione alla somiglianza tra la radice della pianta e la zampa della rana]. Nome comune usato per indicare le piante del genere Ranunculus della famiglia Ranuncolacee, comprendente ca. 400 specie diffuse prevalentemente nelle regioni temperate e fredde dell'emisfero settentrionale. Sono erbe annue o perenni, terrestri o palustri, con fiori a 3 o a 5 petali, 5 sepali e numerosi stami. Il Ranunculus asiaticus viene coltivato in numerose varietà a fiori semplici, solitari, rossi, o a fiori doppi di vario colore. Una cinquantina di specie con fiori gialli o bianchi vive spontanea anche in Italia, nei campi e nei prati. Fra queste le più comuni sono il ranuncolo dei prati (Ranunculus acer), il ranuncolo dei fossi (Ranunculus repens), il ranuncolo di montagna (Ranunculus pyrenaeus) e il favagello (Ranunculus ficaria). Negli acquitrini vive inoltre il Ranunculus aquatilis, a fiori bianchi, mentre sulle Alpi, al limite delle nevi perenni, cresce il ranuncolo dei ghiacciai (Ranunculus glacialis). Tutti i ranuncoli contengono sostanze tossiche, per cui riescono dannose agli animali pascolanti. Per il ranuncolo di montagna, vedi botton d'oro.

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