terapie mirate (anticancro)

Terapie farmacologiche per la cura dei tumori che agiscono in modo selettivo su alcuni processi cellulari cancerogeni. Per tale motivo sono anche chiamati "farmaci intelligenti" o "terapie a bersaglio molecolare". Alcune sono in uso da diversi anni, mentre altre sono in fase di studio o di sperimentazione.
I primi tentativi di trattamento, utilizzando anticorpi monoclonali e acido trans-retinoico, risalgono agli anni ’80 del XX secolo, ma è solo dal decennio successivo che vengono messi a punto farmaci ad azione mirata capaci di agire sul meccanismo specifico di azione degli oncogeni tumorali.
Mentre la chemioterapia colpisce le cellule tumorali agendo sulla loro tendenza a moltiplicarsi più di quelle normali, danneggiando così anche tessuti soggetti a un maggior ricambio come pelle, capelli o pareti dell'intestino, le terapie mirate vanno a contrastare i meccanismi specifici del processo di carcinogenesi dei singoli tumori, riducendo così gli effetti collaterali.
Le terapie mirate rappresentano uno dei più importanti strumenti della medicina personalizzata, in quanto la cura è scelta anche in relazione alle caratteristiche molecolari del tumore, che possono essere diverse da paziente a paziente. In particolare, tali terapie possono diminuire la proliferazione delle cellule cancerose, ostacolare l'angiogenesi (sviluppo di nuovi vasi sanguigni per nutrire il tumore), favorire la morte programmata delle cellule tumorali, stimolare il sistema immunitario a distruggere le cellule tumorali, liberare sostanze dannose per le cellule cancerose.
I farmaci di questo tipo risultano solitamente efficaci verso specifiche neoplasie e possono essere associati ai tradizionali farmaci chemioterapici. Una particolare categoria di terapie mirate è quella rappresentata dai farmaci biologici, così chiamati perché, pur essendo prodotti in laboratorio, riescono a mimare sostanze presenti nell'organismo.

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