totalitarìsmo

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sm. [sec. XX; da totalitario]. Ideologia (o regime) che vuole accentrare la direzione di ogni aspetto della vita civile e politica nello stato. Secondo H. Khon è, inoltre, totalitario un regime dittatoriale basato sulla fede assoluta in un'ideologia che favorisce la mobilitazione e l'attivazione permanente delle masse. Secondo alcuni autori, la nascita del totalitarismo viene ricondotta al fallimento dei sistemi liberal-borghesi e alla crisi di valori tipica del periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale, caratterizzato dalla fine del regime parlamentare in diversi stati europei e dall'avvento di regimi autoritari e/o fascisti. H. Arendt, autrice diThe Origins of Totalitarism (1951: Le origini del totalitarismo), rintraccia invece le condizioni essenziali per la nascita del totalitarismo nel periodo aureo dell'imperialismo, fra il 1884 e il 1914, nelle correnti antisemite prevalenti nella lotta politica francese alla fine del sec. XIX e, soprattutto, nel declino dello stato-nazione, nella crisi del sistema classista e nella crescente massificazione della società contemporanea. Sarebbe cioè la malattia tipica di alcune nazioni moderne il cui decorso ha come stadio finale la disumanizzazione dell'intera società civile, attuata attraverso il progressivo isolamento dell'uomo nella sfera politica e basata sulla sua estraneazione, sul senso della non-appartenenza al mondo nella sfera dei rapporti sociali. Il regime totalitario non si distingue perciò dalle altre forme di governo solo perché riduce al minimo o abolisce determinate libertà, ma perché distrugge il presupposto di ogni libertà, personale o di gruppo, e perché reprime forzatamente ogni tipo di conflitto. Il totalitarismo utilizza perciò i mass-media a fini di obbligato indottrinamento, usa tutti gli strumenti repressivi dell'apparato statale per controllare ogni aspetto della vita civile (l'economia, la stampa, l'educazione, l'arte, la scienza); si pone al di fuori di ogni controllo democratico escludendo qualsiasi ambito di libertà personale o di scelta volontaria; sostituisce il terrore totale al diritto positivo. Il totalitarismo si contrappone così, in maniera radicale, all'ideologia e alla prassi liberale e democratica, alle teorie e ai sistemi basati sui principi del pluralismo.

Bibliografia

J. L. Talmon, The Rise of Totalitarian Democracy, Boston, 1952; L. F. Neumann, Behemoth: The Structure and Pratice of National Socialism 1933-1944, New York, 1963; H. Arendt, Le origini del totalitarismo, Milano, 1967; F. Gaeta, Democrazia e totalitarismi dalla prima alla seconda guerra mondiale, Bologna, 1989.

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