Àcari

sm. pl. [da acaro]. Ordine di Artropodi Chelicerati appartenenti alla classe degli Aracnidi suddivisibili in: Notostigmati, Olotiroidei, Parassitiformi, Ixodoidei, Trombidiformi, Sarcoptiformi. Sono invertebrati di piccole dimensioni, che misurano in genere da alcune decine di micron ad alcuni millimetri. Il loro corpo, solitamente tondeggiante od ovale, più raramente vermiforme, non è segmentato e può venir suddiviso in tre regioni. La prima, gnatosoma, reca due paia di appendici boccali: i cheliceri e i massillipedi o pedipalpi. Segue il podosoma, ulteriormente suddivisibile in propodosoma, che reca il primo e il secondo paio di zampe, e in metapodosoma, recante il terzo e il quarto. Viene infine la terza regione, detta ipostosoma, priva di appendici. I cheliceri, a seconda del regime alimentare, possono essere conformati a mo' di pinza o di stiletto. I massillipedi, le cui anche si fondono a costituire un ipostoma, sono costituiti, originariamente, da trocantere, femore, patella, tibia e tarso, munito quest'ultimo di due unghie, spesso peraltro mancanti come alcune delle altre parti elencate. Le zampe del primo paio sono frequentemente più sviluppate e assolvono funzioni tattili. L'orifizio genitale è per lo più situato all'altezza del terzo o del quarto paio di arti; talvolta, però, è arretrato, così da avvicinarsi all'ano, collocato presso l'estremità posteriore del corpo. Gli Acari sono ricoperti da un tegumento, duro o molle. Questo può possedere una pigmentazione sua propria (rossa, verde, marrone, ecc.), oppure essere depigmentato; in tal caso la colorazione corporea è dovuta al trasparire dell'apparato digerente o di altri organi interni. L'apparato digerente comprende, oltre alla bocca, faringe, esofago e intestino. La respirazione si effettua per mezzo di trachee o attraverso il tegumento. Il cuore è assente o molto ridotto. L'apparato escretore comprende, almeno originariamente, due tubuli di Malpighi. Il sistema nervoso centrale è concentrato nella porzione più anteriore del corpo. I principali organi di senso sono rappresentati da peli tattili impiantati sul corpo e sulle zampe; assai semplice l'organizzazione degli occhi. La riproduzione degli Acari è sessuata; si conoscono anche specie partenogenetiche. Le larve nascono esapodi e acquistano il quarto paio di zampe dopo una prima muta, divenendo allora ninfe (con gli stadi di protoninfa, deutoninfa e tritoninfa); a partire da allora, e fino allo stadio adulto, intercorrono, al massimo, altre tre mute. Gli Acari, diffusi su tutto il globo, si rinvengono in ambienti marini, dulcicoli, terrestri. Vi sono specie che vivono su monti a oltre cinquemila metri d'altezza, altre in mare a oltre mille metri di profondità. L'unico limite evidente alla loro diffusione sembra essere la disidratazione; gli Acari ne sono infatti mal protetti, date le loro piccole dimensioni. Parte degli Acari conducono un'esistenza libera, predando su altri organismi oppure nutrendosi dei più svariati materiali organici. Molti Acari sono fitofagi, si nutrono dei fluidi delle piante, causando loro anche notevoli danni; talvolta, con le loro punture, inducono la formazione di galle. Altri Acari si nutrono di materiale organico in decomposizione. Numerosissime sono le specie che vivono da commensali su mammiferi o uccelli, nutrendosi di pelle desquamata, peli, secrezioni grasse. Infine, moltissime sono le specie parassite; alcune parassitano invertebrati, altre, molto più numerose, attaccano uccelli o mammiferi, come endoparassite (l'acaro della scabbia) o ectoparassite ematofoghe (zecca). Vi sono specie – in particolare quelle riferibili agli Ixodidi o zecche che possono veicolare malattie infettive anche gravissime. Ricordiamo, infine, che taluni Acari stabiliscono un rapporto simbiotico con altri organismi.

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