Aòsta/Aoste

Indice

capoluogo della regione autonoma Valle d'Aosta, 583 m s.m., 21,41 km², 34.610 ab. secondo una stima del 2005 (aostani, aostois), patrono: san Grato (7 settembre).

Generalità

(francese Aoste). Città situata in un bacino pianeggiante cinto da uno spettacolare anfiteatro di vette alpine e ghiacciai, nell'alta valle della Dora Baltea, presso la confluenza del torrente Buthier, dove si congiungono le strade del Piccolo San Bernardo (valle dell'Isère) e del Gran San Bernardo (valle del Rodano). Il centro storico ricalca l'impianto urbanistico a scacchiera della città romana (sorta forse su un castrum), organizzato ad assi ortogonali, estendendosi al di fuori della cinta rettangolare delle mura per gran parte ancora conservata. Delle venti torri a pianta quadrata distribuite lungo la cinta muraria sopravvivono, in ottimo stato di conservazione, quelle del Pailleron e del Lebbroso. All'esterno del perimetro si estendono i borghi medievali del Ponte di Pietra, di Sant'Orso e di Saint-Étienne, con le caratteristiche viuzze tortuose sulle quali si affacciano le basse case dai tetti in ardesia, sovrastate dagli alti campanili del duomo e della chiesa di Sant'Orso. La città moderna si è estesa specialmente verso N (quartieri residenziali) e verso W; a S, tra la linea ferroviaria e la Dora Baltea, è localizzata la zona industriale.

Storia

Sede di antichi insediamenti neolitici, Aosta (Aoste, in francese) fu fondata nel 25 a. C., con il nome di Augusta Praetoria Salassorum, forse nel luogo di un avamposto eretto dai Romani durante la guerra contro i Salassi e raggiunse il suo massimo splendore alla fine del sec. II. Caduta in seguito sotto vari domini (Burgundi, Ostrogoti, Bizantini, Longobardi), passò ai Franchi nel sec. VIII e ai re di Borgogna nel sec. X. Nel 1025 venne ceduta a Umberto Biancamano (sec. XI), rimanendo da allora pressoché ininterrottamente sotto i Savoia (che la fecero sede di contea, eretta nel 1302 a ducato) fino al 1860.

Arte

La scoperta dell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, avvenuta accidentalmente nel giugno 1969, documenta le origini preistoriche della città. Il sito fu oggetto di scavi sistematici fino al 1990, grazie ai quali furono portati alla luce reperti databili fra il 3000 e il 1900 a. C. Aosta conserva la pianta ortogonale romana, con la cinta muraria in gran parte conservata e raccordata da robuste torri quadrate ove è inserita la porta Pretoria, in ottimo stato di conservazione, che costituiva l'ingresso a E della città. Il teatro, che occupa un intero isolato della pianta urbana romana, e l'anfiteatro, di cui sopravvivono pochi resti inglobati nel convento di Santa Caterina (sec. XIII), sono tra le più importanti testimonianze dell'epoca romana in Italia settentrionale. Nella piazza del Duomo si trovano i resti del foro, di un tempio e di un criptoportico. All'esterno della cerchia urbana sono ben conservati un ponte romano sul corso del torrente Buthier e il massiccio arco di Augusto, eretto nel 25 a. C. a E della città per celebrare la vittoria sui Salassi. La cattedrale di San Giovanni Battista ha una bella facciata neoclassica aperta da un atrio (metà sec. XVI) con decorazioni plastiche e pittoriche; l'interno conserva una cripta altomedievale e un coro ligneo (ca. 1469) e un chiostro (1442-60) gotici. Il cuore della vita cittadina è oggi l'ampia piazza Chanoux; rettangolare, tipicamente piemontese nella serie uniforme di palazzi che la circondano, ha il lato N occupato dal vasto edificio neoclassico a portici del Municipio. Fuori dalle mura, in direzione E, si trova il maggiore complesso monumentale di Aosta e dell'intera valle: quello paleocristiano di Sant'Orso, rimaneggiato nel Quattrocento, che include la collegiata dei Santi Pietro e Orso, il campanile romanico isolato (sec. XII), la cripta e il Museo del Tesoro, il suggestivo chiostro e gli edifici del Priorato (sec. XV), il quale presenta un portico a quattro archi, finestre crociate in terracotta e una torre ottagonale con cuspide. La facciata della chiesa, quattrocentesca, ha un solo portale incorniciato da un'alta cuspide di tipo francese, due finestre e pinnacoli; l'interno, originariamente a una navata con capriate, fu rimaneggiato alla fine del Quattrocento con la costruzione di volte gotiche e l'aggiunta di navate laterali, e conserva un coro ligneo di arte gotica elvetica, dipinti e sculture di scuola valdostana dei sec. XV-XVIII e vetrate del primo Cinquecento nell'abside. L'intercapedine fra il tetto e le più basse volte gotiche conserva importanti affreschi ottoniani degli inizi del sec. XI. Sul fianco destro si apre il chiostro, a quaranta colonnine e pilastrini di marmo verniciato nero (1133); nei capitelli si mescolano influssi francesi e lombardi.

Musei

Il Museo Archeologico Regionale, sito nell'ex monastero secentesco delle Dame della Visitazione, custodisce reperti e documenti dalla preistoria alla caduta dell'impero romano; grande importanza documentaria riveste la collezione di monete celtiche dell'Italia settentrionale, della Gallia e del Norico. Il Museo del Tesoro della Cattedrale conserva opere e arredi provenienti dagli edifici sacri di tutta la regione.

Economia

Fiorente centro siderurgico fino agli anni Settanta del Novecento, Aosta è oggi un vivace polo industriale strutturato su una rete di piccole e medie imprese attive nei settori metalmeccanico (minuterie), alimentare (fontina DOP), enologico (vini DOC e liquori), tessile (lana e filati), conciario, degli imballaggi, dell'arredamento (mobili, oggetti d'arte), delle materie plastiche e dei materiali da costruzione. Rilevante il movimento turistico; l'apertura dei trafori del Gran San Bernardo (1964) e del Monte Bianco (1965) e l'entrata in funzione della funivia per la conca di Pila hanno accresciuto la funzione di Aosta quale centro di transito tra Italia, Svizzera e Francia e verso le località montane della parte centrale e occidentale della regione. Fondamentale, per le funzioni amministrative e commerciali della città, è il settore dei servizi. Rivestono un ruolo economico minore l'agricoltura (cereali, patate, frutta, uva), in parte sostenuta dall'amministrazione regionale al fine di tutelare l'ambiente naturale, e l'artigianato della ceramica, della pietra ollare e legno (scultura e tornitura).

Curiosità

Aosta ospita il Festival Internazionale del Cinema Muto musicato dal vivo (agosto) e la rassegna musicale Atelier '900 (novembre). Il 30 e il 31 gennaio si svolge la Fiera di Sant'Orso (la Foir), dalla tradizione millenaria. Per quarantotto ore, senza sosta, la città è teatro di un'esposizione di prodotti tipici valdostani, che diventa con la “Veillà”, momento conviviale che dura fino all'alba, e con il “giro delle crotte”, tipiche cantine del centro storico aperte per l'occasione, un momento festivo irrinunciabile non solo per gli aostani. La città diede i natali al critico letterario Natalino Sapegno (1901-1990).

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