Carter, James Earl, detto Jimmy

(Jimmy). Uomo politico statunitense (Plains, Georgia, 1924); governatore della Georgia (1970-74), vinse, come candidato democratico, le elezioni presidenziali del 1976. Riproposta la sua candidatura nel 1980, fu sconfitto dal repubblicano Reagan. Momenti rilevanti del suo mandato sono stati: i trattati sull'assetto della Zona del Canale di Panamá; gli accordi di Camp David (settembre 1978) nei quali si fece mediatore tra Begin e Sadāt per la soluzione del conflitto israelo-egiziano; il consolidamento di relazioni diplomatiche e commerciali con la Cina; la firma del SALT II (18 giugno 1979) per la limitazione delle armi strategiche tra Stati Uniti e Unione Sovietica; la crisi Iran-USA per la vicenda degli ostaggi americani a Teheran (sequestrati il 14 novembre 1979 e rilasciati il 20 gennaio 1981), nella quale si è inserita l'invasione sovietica dell'Afghanistan (dicembre 1979) con la conseguente crisi dei rapporti USA-URSS. Verso la fine degli anni Ottanta Carter riprese la sua attività politica impegnandosi in iniziative volte al rispetto dei diritti umani, ottenendo il premio Albert Schweitzer per l'umanitarismo (1987). Sotto la presidenza Clinton Carter è stato chiamato a svolgere delicate missioni diplomatiche come, per esempio, quella che lo ha portato ad Haiti per convincere i generali golpisti ad abbandonare il Paese permettendo il ritorno del presidente legittimo Aristide (ottobre 1994). Nel maggio 2002 è stato il primo ex presidente degli Stati Uniti a visitare Cuba dall'avvento al potere di Fidel Castro. Il suo impegno per la risoluzione dei conflitti internazionali e la sua partecipazione ad azioni umanitarie gli hanno permesso di ottenere larghi consensi da parte della pubblica opinione, tanto da essere insignito, nell'ottobre 2002, del premio Nobel per la pace. Ha pubblicato una raccolta di poesie e alcuni saggi riguardanti il periodo della sua presidenza e il Medio Oriente.

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