Della Pòrta, Giàcomo

architetto italiano (Genova 1533-Roma 1602). Allievo del Vignola, fu tra i massimi protagonisti della profonda crisi linguistica dell'architettura romana della seconda metà del sec. XVI, dibattuta fra l'eredità dell'individualismo michelangiolesco e il nuovo ordine imposto dalla Controriforma. Insieme al lombardo Domenico Fontana, condusse una polemica antintellettualistica e antidealistica contro le inquietudini manieriste, anticipando alcuni fondamentali temi propri del barocco. La sua vasta e fortunata attività, iniziata a Genova, culminò con la nomina ad architetto dei Farnese (1573), a membro dell'Accademia di S. Luca e, dal 1574, a capo della Fabbrica di S. Pietro. Dopo l'esecuzione della cappella Sforza in S. Maria Maggiore, su disegno di Michelangelo (dal 1564), lavorò al completamento della chiesa del Gesù, realizzando una facciata (1573-75) discordante dal progetto originale del Vignola, e al completamento di palazzo Farnese (già iniziato dal Vignola). Nel campo dell'edilizia civile lavorò in questo periodo ai palazzi Aldobrandini, poi Chigi, Capizucchi, Paluzzo-Spinola e Serlupi a Roma, Barberini a Palestrina. Nella definizione dei “tipi edilizi” e nella pratica applicazione e verifica delle possibili varianti formali è il particolare valore dell'opera di Della Porta; mai tuttavia così lontano dalla lezione compositiva di Michelangelo come negli esempi di vasche e fontane dislocate in tutta Roma: a piazza Colonna, a piazza della Rotonda (1575), a piazza Mattei (1581), nelle piazze Aracoeli e Campitelli (1589), a piazza Navona (1574-76, fontane laterali, poi modificate da Bernini), ecc. Nel campo dell'edilizia ecclesiastica, al Gesù seguirono la costruzione, in S. Pietro, delle cappelle Clementina e Gregoriana, terminate nel 1600, la chiesa di S. Luigi dei Francesi (1580-84), la chiesa della Madonna dei Monti. Da questo momento, la sua ricerca compositiva è indirizzata verso l'uso di schemi a pianta centrale o complessa, caratteristici della sua produzione tarda (chiesa di S. Maria Scala Coeli). Verso la fine della sua attività, ebbe incarichi per il completamento delle opere di Michelangelo a Roma: la cupola di S. Pietro, portata a termine con varianti nel 1590, e il completamento del palazzo Senatorio in Campidoglio (1593-1602), infelice trasformazione del progetto originale di Michelangelo. Capolavoro della sua tarda maniera rimane però la villa Aldobrandini a Frascati (1601-02), a sviluppo longitudinale con corpo centrale emergente, trionfalmente inserita nella natura circostante; la villa, dopo la morte del Della Porta, venne terminata da Carlo Maderno.

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