Dolomiti Bellunési, Parco Nazionale delle-

Indice

superficie 315,12 km², altitudine 400-2563 m s.m. (monte Schiara), provincia: Belluno. Sede a Feltre (BL). Istituzione: 1993.

Territorio

Il parco tutela una porzione periferica delle Dolomiti, quella compresa tra la valle del torrente Cismon a W e quella del Piave a E, e rappresenta una sorta di cerniera tra i paesaggi prealpini e quelli alpini. Da SW a NE si susseguono montagne tra loro differenti: il gruppo delle Dolomiti feltrine (con le vette del Pavione, 2334 m, e del Sass de Mura, 2550 m), dai versanti aspri e scoscesi; il gruppo dei monti del Sole, considerato con il monte Feruch (2121 m) il cuore selvaggio del parco, solcato da forre e con boschi quasi inaccessibili; il gruppo dello Schiara-Pelf, tipicamente dolomitico; e la dorsale che collega il monte Talvena (2542 m) alla Cima di Pramper (2409 m). Fanno parte dell'area protetta i laghi artificiali del Mis e della Stua, nella valle di Canzoi. L'uomo abita la zona da migliaia di anni: sul monte Avena sono stati ritrovati giacimenti per l'estrazione della selce risalenti a 40.000 anni fa, mentre nella val Rosna è stato rinvenuto un riparo, utilizzato durante le battute di caccia, che conserva una sepoltura dell'Epigravettiano, databile a 12.000 anni fa. Rientra fra gli obiettivi dell'Ente Parco la creazione di opportunità di sviluppo, compatibili con la tutela del patrimonio naturalistico, che consentano all'uomo di ritornare tra queste montagne, abbandonate progressivamente tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Elementi caratteristici del parco sono antichi sentieri un tempo attraversati da viandanti, mercanti e pellegrini, e alcune malghe e casere, che, in un primo tempo abbandonate, sono state ristrutturate, rilanciando la produzione casearia d'alpeggio.

Flora e fauna

L'area protetta è caratterizzata da una grande varietà di ambienti e di paesaggi, cui corrispondono una flora e una vegetazione assai ricche. Vi crescono carpini, querce, faggi, abeti bianchi e rossi, e pini silvestri e neri, e sono state censite numerosissime piante vascolari, tra cui si citano la speronella alpina, l'astragalo spinoso (il parco rappresenta l'unica zona delle Alpi Orientali in cui si trova questa specie, che è invece più frequente in alcune aree delle Alpi Occidentali), l'alisso di Obir e la campanula del Moretti, simbolo del parco. Tra i mammiferi si segnalano il camoscio (alcune migliaia di esemplari), il capriolo, il cervo, il muflone, la lepre alpina, la volpe, il tasso, la donnola, la faina e lo scoiattolo. Inoltre, entro i confini del parco sono stati riavvistati la lince e l'orso bruno. Tra gli uccelli è possibile osservare l'aquila reale, il gallo forcello, il gallo cedrone e il francolino di monte, la pernice bianca e la coturnice. Vivono nell'area protetta anche il tritone e la salamandra nera.

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