Fiandra, arazzi della-

manufatti realizzati nella Fiandra che ebbero un grandissimo sviluppo con una produzione dapprima (sec. XIV-XV) di impronta franco-fiamminga, piuttosto uniforme sia nei soggetti sia nella lavorazione, e poi variamente specializzati (soggetti storici ad Arras, verdure a Oudenaarde, ecc.). Il primo centro produttore fu Arras, attivo fin dal sec. XIII anche se rimangono esempi soltanto del sec. XV; verso la metà del sec. XV si affermò il centro di Tournai, che gradualmente si sovrappose ad Arras. Dal seconda metà del secolo ebbe manifatture attivissime Bruxelles, che nel Cinquecento, divenuta sede del governatore dei Paesi Bassi, aumentò notevolmente la quantità e la qualità della propria produzione ed ebbe per prima, nel 1528, il marchio di fabbricazione, esteso poi (1544) a tutto il Paese. Nel corso del Cinquecento gli arazzi fiamminghi si distinsero soprattutto per il loro tono giallo-verdastro, sparso sul fondo (Bruxelles) o su tutta la superficie (altri centri); a partire dal secondo decennio si nota l'aumento dei motivi italianizzanti, introdotti con la serie degli Atti degli apostoli su cartoni di Raffaello tessuta nel 1515 a Bruxelles da Pieter van Aelst per Leone X. Dopo la morte di Carlo V, le guerre civili e religiose portarono a un declino della produzione, che tuttavia all'inizio del Seicento era di nuovo in ripresa, specialmente a Delft, dove dal 1591 operava l'arazziere di Anversa Frans Spierinck. Lo stile degli arazzi subì poi una notevole svolta per influsso del gusto rubensiano (Rubens stesso fornì cartoni per le manifatture di Bruxelles), che rivoluzionò gli schemi tradizionali abolendo le bordure e i paesaggi e costringendo gli arazzieri ad affrontare enormi difficoltà tecniche nel tentativo di seguire il più fedelmente possibile il modello pittorico. Alla fine del Seicento la produzione, in cui era andato insinuandosi il gusto francese con predominio delle scene di genere riprese dalle pitture di Teniers (le cosiddette tenières), andò declinando e le manifatture, in grave crisi economica, diminuirono. Nel 1687 chiuse la manifattura di Enghien e via via la medesima sorte toccò a tutte le altre nel corso del Settecento, fino a che, nel 1794, chiuse l'ultima manifattura di Bruxelles.

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