Descrizione generale

Gruppo etnolinguistico dell'America Meridionale, comprendente tribù antropologicamente affini, di uguale cultura ma di costumi spesso diversi. I Gê occupavano l'altopiano brasiliano spingendosi fino all'Oceano Atlantico e all'Argentinanordorientale; secondo alcuni studiosi rappresentano i superstiti di una fase abbastanza antica del popolamento umano del subcontinente, che seppe opporsi validamente all'espansionismo dei Tupí e poi dei coloni bianchi fino al sec. XIX. Già all'inizio di questo secolo lo sterminio sistematico dei vari gruppi, le micidiali epidemie e poi la distruzione dell'ambiente costrinsero le poche tribù superstiti a rifugiarsi nelle aree meno ospitali del planalto brasiliano. Si possono distinguere tre gruppi parlanti lingue gê: quello settentrionale, stanziato dallo Xingu all'Atlantico, che prende nome dai Timbira e comprende Canella, Gamellas, Capecran, Samarecran, Apinaye e altre tribù tutte pressoché estinte; quello centrale, che prende nome dai Cayapó e comprende Shavante, Gradahó, Suyá, Acué, Scerente, Craho, ancora numerosi, e poche altre tribù oggi estinte; quello meridionale, che prende nome dai Caingáng e comprende Shokleng, Coroados, Guayaná, Ingain, tribù quasi estinte. In passato, lungo la costa, in territorio Tupi, esistevano tribù oggi estinte o delle quali non si conosce la sorte (Botocudosdia-asset id="CP295577" type="Article" name="camacan">Camacán, Purí, Parashó, Fulnió, ecc.); tribù isolate sono quella dei Guató dell'Alto Paraguay, ridotta a poche centinaia d'individui, e quella ancor numerosa dei Chiquito in territorio boliviano. Raccoglitori e cacciatori nomadi, i Gê acquisirono dagli Arawak l'agricoltura che, però, rimase complementare nella loro economia; il gruppo settentrionale acquisì anche la tessitura e la ceramica.

Struttura sociale

La società dei Gê era articolata in fratrie esogamiche, classi d'età e classi matrimoniali; la famiglia poteva avere discendenza sia matrilineare sia patrilineare; i gruppi erano frazionati in orde rette da capi ereditari il cui potere era limitato da un consiglio di anziani. La vita sociale era regolata da riti complessi e la religione era di tipo animista, anche se vari gruppi credevano in un Essere supremo; oggi si sta diffondendo il cristianesimo che ha dato origine a culti sincretisti. Notevole importanza avevano gli sciamani, la cui funzione era ereditaria, i quali si occupavano anche di medicina; i Gê non possedevano proprietà privata, ma avevano un senso della famiglia assai forte (usanza assai diffusa era quella della covata). Tipici i villaggi, le cui capanne plurifamiliari (maloca), a pianta circolare o quadrangolare con tetto conico, erano ordinate secondo lo schema sociale dell'orda su una planimetria ellittica o circolare, con la “casa degli uomini” nel centro. Le tribù superstiti, di cui le più importanti sono i Cayapó, i Guató e i Chiquito, sono oggi in gran parte stanziate nel Parco Nazionale dello Xingu (Brasile).

Arte

Gli scavi archeologici in area Gê hanno portato alla luce ceramiche di fattura abbastanza accurata, a volte con decorazioni plastiche notevoli. Attualmente i Gê eccellono nell'intreccio, ma sono soprattutto famosi per l'arte plumaria, per i bellissimi ornamenti labiali in legno o cristallo, per gli orecchini in madreperla e piume. Interessanti anche i disegni geometrici in rosso e nero con cui i Gê decorano i loro corpi.

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