GRO

(sigla di Gamma Ray Observatory), detto anche Compton Gamma Ray Observatory, CGRO, osservatorio per l'individuazione e l'osservazione di sorgenti gamma nell'Universo messo in orbita con lo Shuttle Atlantis nella missione STS-37 dal 5 all'11 aprile 1991. GRO era dotato di 4 strumenti principali: BATSE, OSSE, COMPTEL ed EGRET. BATSE, sigla di Burst And Transient Source Experiment, esperimento sugli impulsi e sui transienti gamma, registrava l'arrivo di un gamma burst, o lampo gamma attraverso 8 rivelatori sensibili a raggi gamma di energia compresa tra 20 keV e 1,9 GeV, disposti sulle facce di un immaginario ottaedro. Ciascun rivelatore osservava il lampo sotto un angolo leggermente differente dagli altri e quindi era possibile calcolarne approssimativamente la direzione di provenienza. OSSE, Oriented Scintillation Spectrometer Experiment, era uno spettrometro rivelatore di emissioni associate a sorgenti di raggi gamma di bassa energia, eventi non connessi ai ben più potenti gamma burst. Questo strumento consentì, però, di ampliare moltissimo la nostra conoscenza di oggetti, quali novae, supernovae, stelle di neutroni, buchi neri, pulsar, magnetar e quasar, cioè di alcuni tra gli oggetti più misteriosi dell'Universo. COMPTEL, Imaging COMPton TELescope, progettato e gestito congiuntamente da Germania, Olanda, Agenzia Spaziale Europea e Stati Uniti, misurava i raggi gamma di energia compresa tra 0,8 e 30 MeV e forniva informazioni sugli oggetti puntiformi ed estesi, sull'emissione diffusa della Galassia, sui raggi cosmici e sulle righe di emissione. EGRET, Energetic Gamma Ray Experiment, misurava i raggi gamma di energia compresa tra 30 MeV e 30 GeV, determinava la posizione della sorgente con la precisione di una frazione di grado e ne forniva lo spettro di emissione. L'intero osservatorio orbitante è stato l'oggetto più grande collocato fino a quel momento dallo Shuttle in un'orbita bassa terrestre: pesava oltre 17 t e occupava metà della stiva della navetta. L'osservatorio faceva parte, insieme al telescopio spaziale Hubble che rileva anche i raggi ultravioletti, di un complesso di quattro apparecchiature destinate a scandagliare le zone più remote dell'Universo in tutta la gamma dello spettro elettromagnetico, a esclusione della banda delle radioonde: Hubble Space Telescope, GRO, Chandra e SIRTF (o Spitzer Space Telescope). GRO lavorò nello spazio per 9 anni, sino al 4 giugno 2000 quando venne fatto precipitare nell'Oceano Pacifico, 4000 km a sud delle Hawaii. La missione dell'osservatorio orbitante era però già finita – ma dopo un tempo quasi doppio di quello preventivato – il 19 dicembre 1999 con il guasto di uno dei tre giroscopi di stabilizzazione ancora funzionanti. Con la fine di GRO restarono in orbita due dei quattro grandi osservatori astronomici della NASA, Chandra, per i raggi X e il Telescopio Spaziale Hubble, per il visibile e l'ultravioletto. I diversi rinvii del lancio dell'osservatorio orbitante per l'infrarosso SIRTF (poi ribattezzato Telescopio Spaziale Spitzer) non aveva permesso di avere contemporaneamente nello spazio tutti e quattro i grandi osservatori.

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