Trìno

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comune in provincia di Vercelli (18 km), 130 m s.m., 70,60 km², 7604 ab. (trinesi), patrono: san Bartolomeo (24 agosto).

Centro della bassa pianura vercellese, posto alla sinistra del Po. Ricordato dal 1014, fu possesso del vescovo di Vercelli Uguccione, che vi costruì un castello. Nel 1155 fu concesso a Guglielmo marchese del Monferrato, i cui successori rimasero signori del feudo nonostante i contrasti con Vercelli. Nel 1431-35 fu occupato da Amedeo VIII di Savoia. Un secolo più tardi passò con il Monferrato ai Gonzaga e nel 1631 pervenne definitivamente ai Savoia.§ La secentesca parrocchiale di San Bartolomeo è il rifacimento di un edificio del 1275 circa. A Trino ha sede il Museo Civico Didattico “Gian Andrea Irico”, che raccoglie reperti archeologici paleocristiani, affreschi rinascimentali e cinquecentine e libri secenteschi stampati da tipografi locali. § L'economia si basa sull'industria, attiva nei settori metallurgico, meccanico, delle materie plastiche, del legno, dell'abbigliamento e dei materiali da costruzione. L'agricoltura produce riso, frumento, mais e foraggi; si pratica l'allevamento bovino. Dal 1965 nel territorio sorge una centrale nucleare che dal 1990 si trova nello stato di custodia protettiva passiva.§ Nei dintorni si trova la basilica di San Michele in Insula, del sec. IV, ricostruita nel sec. VIII e rimaneggiata nei sec. XI e XII, poi ancora in età barocca, e restaurata nel secondo dopoguerra. Nella frazione di Lucedio sono i resti della celebre abbazia cistercense (sec. XII) che tanta importanza ebbe nell'introduzione e nella diffusione della coltivazione del riso nella zona: conserva una torre ottagonale e la sala capitolare, mentre la chiesa si presenta nel rifacimento barocco.

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