cùffia

Indice

Lessico

(pop. scùffia), sf. [sec. XIII; latino tardo cofĕa, da cuppa, tramite il germanico meridionale].

1) Copricapo aderente di lana o tela che si allaccia sotto il mento. Fig.: uscire per il rotto della cuffia, cavarsela per un pelo, con poco danno; esser nato con la cuffia, essere molto fortunato. In particolare: copricapo di maglia metallica un tempo indossato sotto l'elmo o la celata; cuffia da notte, il corrispondente femminile del berretto da notte; cuffia da bagno, di gomma o di materiale acrilico, a forma di calotta, che serve ai nuotatori per riparare i capelli dall'acqua o coprirli.

2) Apparecchio costituito da una coppia di trasduttori elettroacustici di tipo elettromagnetico o piezoelettrico sostenuti da un supporto elastico di forma opportuna che generalmente si appoggia alla testa dell'ascoltatore e li tiene aderenti alle orecchie. Per le telecomunicazioni vengono generalmente impiegate cuffie nelle quali la banda di frequenze riprodotte è compresa tra 200 e 4000-5000 Hz; nella riproduzione sonora di alta fedeltà vengono invece utilizzate cuffie di notevole qualità che permettono di riprodurre buona parte della banda delle frequenze acustiche (30-15.000 Hz).

3) Con rif. alla funzione protettiva e di copertura propria della cuffia: A) cuffia radicale, in botanica, sinonimo di caliptra. B) Cupoletta mobile posta sul palcoscenico in corrispondenza della buca del suggeritore per nasconderlo al pubblico. C) Sorta di comignolo rudimentale, consistente in un cono di lamiera zincata sostenuto da staffe al di sopra della bocca di uscita di un camino. D) Lamiera posta sulla testa dei pali in legno, per proteggerli durante l'infissione per percussione e/o, nel caso di pali sostenenti linee elettriche o telegrafiche o semplicemente costituenti una palizzata, per evitare l'infiltrazione di acqua e quindi il loro deterioramento. E) In architettura, pennacchio a cuffia (o cuffia), elemento usato come raccordo per impostare una cupola su una pianta poligonale o quadrata. Consiste in una volta conica col vertice nell'angolo del poligono di base o in una serie di archetti diagonali digradanti verso l'angolo stesso. Conosciuto in Mesopotamia e in Egitto, tale sistema venne poi addottato in Occidente nell'architettura paleocristiana e romanica.

Cenni storici

Nota già ai Greci e ai Romani, la cuffia fu tuttavia adottata diffusamente solo nel Medioevo e, limitatamente a questo periodo, anche dagli uomini. Con alterna fortuna e varianti di forma, fu di moda fino al 1800 . Tra i tipi più noti la cuffia Tudor, caratteristica della corte di Enrico VIII, dalla rigida forma quadrangolare con un vertice al centro della fronte; la cuffia alla Stuarda, che prese il nome dalla regina scozzese (fine del sec. XVI), leggermente arcuata ai lati con una punta sulla fronte; le cuffie dette béguin, baigneuse, ecc. La cuffia sopravvive nei costumi tradizionali di molti Paesi (note soprattutto le cuffie olandesi, bianche e inamidate con due ali laterali rialzate) e in alcuni ordini religiosi. Caratteristica la bianca cuffietta inamidata delle infermiere.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora