clericalismo

sm. [sec. XIX; da clericale]. Sistema di idee e movimento socio-politico che vuole sottoporre la vita civile al controllo e alla direzione del clero e del laicato cattolico, valendosi dei mezzi propri del potere politico. L'aggettivo clericale significò sin dal Medioevo “proprio del clero” e non ebbe inizialmente alcun riferimento politico. Nel sec. XIX in Francia, e poi in Italia, gli fu dato un nuovo significato: clericale fu quel cattolico chierico o laico che difendeva i diritti della Chiesa cattolica e i suoi privilegi, particolarmente quelli del papa come sovrano temporale, e il cui proposito era di costituire governi civili a livello locale e nazionale sottostanti al volere del pontefice, dei vescovi e dei preti. In Francia da tempo si era sviluppato un anticlericalismo, che si opponeva a qualsiasi forma dogmatica o settaria del cristianesimo, le cui radici affondavano nell'indifferenza religiosa e nel razionalismo illuministico del secolo precedente (precursore dell'anticlericalismo si può considerare Voltaire). Il significato spregiativo del termine clericalismo, derivante sia da fattori strettamente politici sia da fattori filosofico-religiosi, giunse a identificare clericalismo con cattolicesimo, fino alle famose frasi di L. Gambetta, “Il clericalismo, ecco il nemico”, e di Peyrat, “Il cattolicesimo, ecco il nemico”. Passato al campo socialista, il termine fu usato sia in funzione antireligiosa sia per condannare quel conservatorismo politico e sociale che cercava la propria giustificazione nei principi religiosi del cattolicesimo.In Italia il significato peggiorativo subentrò intorno al 1850 diffondendosi nella pubblicistica politica. Vi contribuirono parecchi fattori: l'acuirsi della questione romana, l'atteggiamento negativo dei cattolici di fronte allo sviluppo delle costituzioni liberali e alla creazione dello Stato unitario; il declino dello spiritualismo e il diffondersi delle varie tendenze positivistiche. La polemica si attenuò quando nel sec. XX al positivismo subentrò l'idealismo, che guardava ai fenomeni religiosi con maggiore comprensione, mentre si faceva generale la partecipazione dei cattolici alla vita nazionale, e il termine clericalismo servì piuttosto per indicare coloro che auspicavano un accordo tra potere religioso e civile. Dopo il 1945 è caduto in disuso sia nel linguaggio sia nella pubblicistica politica; successivamente, secondo un nuovo traslato, clericalismo indica qualunque specie di dogmatismo organizzato, chiesastico o no (B. Migliorini), rintracciabile in un panorama non più nazionale ma mondiale e anche in fenomeni prettamente laici.

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