colónna o colònna (architettura)

Indice

Cenni storici

Elemento architettonico verticale a sezione tendenzialmente circolare, costituito da una base, un fusto e un capitello, con funzione portante o decorativa. "Per alcuni tipi di colonna antica vedi disegni al lemma del 6° volume." Fin dalla più remota antichità la colonna assume valore decorativo "Alcuni tipi di colonna antica sono a pag. 45 del 7° volume." , talvolta come elemento isolato, votivo o celebrativo. Tipiche dell'architettura egizia sono le colonne lignee e litiche, riproducenti le forme vegetali a cui si ispirano (colonne palmiformi, papiriformi), talvolta ricoperte da iscrizioni pittografiche. In Mesopotamia le colonne sono sovente costruite in mattoni, o in legno su base litica variamente sagomata o figurata. Colonne con rastremazione inversa appaiono in ambiente siro-ittita e minoico-miceneo (palazzo di Cnosso; Porta dei Leoni a Micene). Ritenuta elemento fondamentale degli ordini architettonici in Grecia e quindi a Roma, la colonna acquista precise caratteristiche nelle proporzioni, nella forma e nel numero delle scanalature. Non scanalata è la colonna tuscanica. Vi sono anche colonne isolate, votive, funerarie od onorarie. In India se ne hanno sia a fusto poligonale, prive di base e di capitello, sia di sottili con capitello a doppio ordine di foglie. Nell'età classica, e in seguito nel Rinascimento, la colonna viene assunta quale simbolo dell'uomo, misura quindi dell'ordine razionale dell'universo; prevalgono i tipi di colonna dorica e ionica. Nell'architettura paleocristiana e bizantina viene meno il riferimento a una sintassi degli ordini; la colonna non differisce, salvo i capitelli, dai modelli romani. Dall'Alto Medioevo fino all'età romanica si diffondono colonne di tipo massiccio, a fusto cilindrico, privo di rastremazione e di entasi. Nel sec. XVI e in età barocca, pur predominando il riferimento agli ordini classici, notevoli variazioni nella definizione degli elementi vengono apportati da personalità come Michelangelo e Borromini. La colonna riappare nelle correnti eclettiche ottocentesche; viene eliminata, invece, almeno nella sua configurazione tradizionale, dal Movimento Moderno, in relazione alle nuove estetiche e all'impiego dei nuovi materiali.

Simbologia

La colonna fu oggetto di culto in alcune religioni, talvolta come simbolo di divinità: è il caso delle civiltà minoica e micenea, in cui spesso, come appare da documenti archeologici, è immagine informe (aniconica) della cosiddetta “grande dea” o anche di divinità maschili. Un esempio particolare di colonna come oggetto sacro è costituito dalle massebóth, le pietre verticali tipiche della terra di Canaan, simbolo della divinità maschile, la cui eco si ritrova nella storia biblica di Giacobbe (Genesi, XXVIII, 18) e nelle condanne dei profeti del culto delle colonne sacre.

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