disperata

sf. [sec. XVI; f. di disperato, sul modello di serenata, ecc.]. Componimento poetico popolare, composto di due o più rispetti, in cui l'amante deluso esprimeva la propria disperazione. Nota presso i Greci con il nome di Erinni e presso i Latini con quello di Dira, la disperata non ebbe metro fisso e assunse, di volta in volta, la struttura metrica della canzone, del capitolo in terzine, dello strambotto, della frottola, del sonetto. La più famosa disperata è quella di S. Serdini detto il Saviozzo (Le 'nfastidite labbia ove già posi).

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