gasdótto

sm. [sec. XX; gas+dótto, sul modello di acquedotto]. Tubazione a tenuta perfetta per il trasporto di metano (metanodotto) e altri prodotti petroliferi gassosi, raffinati dal luogo di produzione ai centri di consumo e di distribuzione. Il gasdotto è costituito da tronchi di tubazione di acciaio, con diametro da 20 cm a oltre 1 m, che constano di una serie di tubi lunghi 10÷12 m uniti fra loro con saldatura elettrica o mediante giunti a bicchiere; lo spessore dei tubi è in relazione alla pressione di esercizio. La lunghezza di un gasdotto può essere anche dell'ordine di molte centinaia di chilometri. La tubazione è di solito posata sul terreno o interrata alla profondità massima di 1,20 m: ogni 2 o 3 km si inseriscono sifoni di spurgo dell'eventuale acqua di condensa; ogni tronco è provvisto di valvole di sezionamento, automatiche, che chiudono la tubazione se la velocità del gas supera quella prestabilita e impediscono lo svuotamento del gasdotto in caso di rottura della tubazione; si inseriscono inoltre giunti di montaggio per l'applicazione di apparecchiature di controllo. Per proteggere le tubazioni dalla corrosione si usano vernici speciali e rivestimenti di lana di vetro o asbesto o iuta e miscele bituminose; la tubazione viene inoltre munita di dispositivi che neutralizzano l'effetto corrosivo delle correnti vaganti nel terreno. Per il sottopasso di corsi d'acqua e rilievi, come per il sovrappasso, sono necessarie opere che in linea di massima seguono i criteri costruttivi di canali, gallerie, viadotti e condotte forzate. Una volta terminato, il gasdotto viene collaudato mediante prove di tenuta a pressione pari a 1,5 quella di esercizio; il gas, prima di essere inviato nel gasdotto o nelle centrali di compressione che gli conferiscono la pressione di esercizio (se non è sufficiente quella originaria del giacimento), viene degasolinato e disidratato, poi filtrato attraverso una massa di gel di silice. Nelle centrali di compressione sono installate valvole di sicurezza, speciali separatori e venturimetri per la misura della portata e della pressione del gasdotto. La sorveglianza dei gasdotto è fatta con posti fissi collegati radiofonicamente fra loro e con servizi di osservazione da aerei e da elicotteri. Per la pulizia interna delle tubazioni si usano speciali apparecchiature consistenti in scovoli fatti ruotare dalla stessa corrente fluida che li trascina. Alla fine del gasdotto è posta una centrale di smistamento, generalmente chiamata terminal.

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