neoplasticismo

sm. [sec. XX; neo-+plasticismo]. Movimento artistico sviluppatosi nei Paesi Bassi a partire dal 1917 e basato sui principi teorici della plastica pura formulati da P. Mondrian e divulgati da Th. Van Doesburg attraverso la rivista De Stijl, nel cui nome si incarnano i concetti informatori e le fortune del movimento. La ricerca neoplastica muoveva da proposte del cubismo facendo propri anche i motivi della ricerca astratta (da V. Kandinskij al costruttivismo e al suprematismo delle avanguardie russe) per definire un nuovo vocabolario formale basato sulla semplice combinazione geometrica e sull'intimo equilibrio di rapporti tra linea e colore, definiti mediante ritmi di rettangoli e blocchi cromatici. Così inteso, il neoplasticismo realizzò la liberazione della forma naturale dalla particolarità espressiva, obiettivo che fu proprio delle esperienze pittoriche e architettoniche della corrente del purismo. Essenziale alla formazione e agli sviluppi del neoplasticismo olandese fu l'incontro a Laren tra Mondrian e Van Doesburg nel 1916-17, epoca in cui Mondrian tentava di razionalizzare il cubismo in quella ricerca di astrazione pura intesa a sfruttare i rapporti spaziali suggeriti da zone dipinte a colori primari alternate ad altre prive di colore. Gli artisti del movimento neoplastico approfondirono e sperimentarono di questi principi e li estesero anche all'architettura e alla nuova concezione urbanistica della città, nel preciso rapporto uomo-ambiente-paesaggio. La ricerca della nuova plastica fu continuata da Mondrian anche quando l'artista si staccò dal De Stijl, dopo che Van Doesburg, lo scultore G. Vantongerloo e altri esponenti del movimento pubblicarono, sotto l'influenza delle suggestioni dadaiste, il Manifesto dell'elementarismo (1926). Tra i maggiori rappresentanti del neoplasticismo si ricordano, oltre a P. Mondrian e a Th. Van Doesburg, i pittori C. Domela e V. Huszar; gli architetti J. J. Oud, J. Wils e T. Rietveld; lo scrittore A. Kok e lo scultore G. Vantongerloo. Delle opere che essi crearono nell'ambito del movimento neoplastico si ricordano di Mondrian: Banchina e oceano dal molo di Scheveningen (1915); di Vantongerloo: Costruzioni di volumi (1918); di Rietveld: Sedia rosso-azzurra, diagramma modulare (1917) e Casa Schröder a Utrecht (1924); di Van Doesburg: Composizione in bianco e nero (1918) e, in collaborazione con Van Festern, Modellino per la casa Leonce-Rosenberg (1923).

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