(più comunemente neuroscienze) sf. [neuro-+scienza].

Definizione

Insieme delle discipline scientifiche che studiano il sistema nervoso, con lo scopo di avvicinarsi alla comprensione dei meccanismi che regolano il controllo delle reazioni nervose e del comportamento del cervello. La neuroanatomia, la neurofisiologia, la neurofarmacologia, la neurochimica, la neurologia devono infatti essere studiate in un modo integrato e complementare per poter capire la complessità del cervello.

Storia: le origini

La ricerca nel campo delle neuroscienze è molto antica; il suo passo si è accelerato dopo la seconda guerra mondiale per lo sviluppo di nuove tecniche, soprattutto di biologia cellulare e molecolare. Le basi per la neuroscienza sono state poste da C. Golgi, che scoprì un metodo per colorare e mettere in evidenza i neuroni con le loro ramificazioni. Un suo contemporaneo spagnolo, R. Cajal, approfondendo gli studi scoprì che non vi era continuità tra le cellule o meglio tra le terminazioni delle varie cellule nervose, ipotizzando che esistesse un meccanismo per il trasporto di messaggi. Praticamente in modo separato i neurofisiologi arrivarono alla scoperta del carattere elettrico dell'impulso nervoso che corre lungo un assone. Per lungo tempo neuroanatomia e neurofisiologia sono state considerate due branche separate, ma in effetti non è possibile studiare il funzionamento del cervello senza conoscerne la sua anatomia. La farmacologia ha poi permesso di capire come vengono modulati gli impulsi nervosi; inoltre, l'uso di farmaci che agiscono a livello del sistema nervoso ha fatto fare un enorme passo avanti alla neurochimica, che studia la sintesi e la regolazione dei neurotrasmettitori chimici cerebrali.

Storia: la ricerca scientifica nella seconda metà del sec. XX

Negli ultimi decenni sono stati scoperti più di 60 probabili neurotrasmettitori e una enorme quantità di sottotipi recettoriali sensibili a questi neurotrasmettitori. Inoltre i progressi della genetica molecolare, delle tecniche immunoistochimiche e della diagnostica neurologica per immagini stanno avendo un grosso impatto sulla neuroscienza. Nel caso delle malattie ereditarie, l'uso di sonde geniche permette di localizzare ed evidenziare il gene anomalo o individuare la mancanza di un gene, fornendo nuovi approcci per la diagnosi sintomatica e perinatale di alcune malattie, come il morbo di Huntington, la distrofia di Duchenne, il retinoblastoma. Lo sviluppo della tomografia assiale computerizzata (TAC) e della risonanza magnetica nucleare (RMN) hanno rivoluzionato l'accuratezza nella diagnosi di alcune malattie in cui sono presenti lesioni a livello cerebrale e spinale, ictus, morbo di Alzheimer, schizofrenia, epilessia. Sotto la spinta dei ricercatori americani, il presidente degli Stati Uniti d'America e il Congresso hanno dichiarato gli anni Novanta la “decade del cervello”, per coagulare gli sforzi degli studiosi intorno alle neuroscienze, in un momento in cui i molti progressi tecnologici e conoscitivi anche in altri campi, come nelle scienze informatiche e matematiche, potrebbero permettere di raggiungere risultati importanti nel trattamento di molte malattie che colpiscono il cervello, in anni recenti tra le altre nello studio della Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e dell’ictus. Oggi i confini tra le diverse branchie delle neuroscienze vanno ulteriormente sfumandosi in quanto influenzati dalla ricerca di base. L'emergere di nuove tecniche di misurazione, come quelle del neuroimaging (Spect, fMRI, PET), dell’elettrofisiologia e della analisi genetica combinate con la psicologia cognitiva, consentirà a neuroscienziati e psicologi di affrontare questioni astratte come ad esempio il modo in cui la cognizione umana e l'emozione sono mappate da substrati neurali specifici. Allo stesso tempo, il neuroimaging fornisce dati oggettivi e biologici sulle malattie mentali che conducono a diagnosi e prognosi più accurate e rapide; la comprensione e lo studio delle neuroscienze sta crescendo non solo in medicina, ma anche nella comunicazione e nel marketing, relativamente allo studio del processo decisionale. In costante crescita numerica (la Society for Neuroscienze nel 2017 ha raggiunto quasi 40.000 aderenti), i neuroscienziati sono impegnati anche nella promozione della conoscenza del sistema nervoso tra i non addetti ai lavori e i funzionari governativi sostenendo anche l’educazione neuroscientifica nella didattica e tra gli studenti.

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