Lessico

s. inglese usato in italiano come sm. o sf. e agg.

1) Procedimento di stampa planografica indiretta derivato dalla litografia .

2) In geologia, termine utilizzato per indicare una separazione tettonica.

3) In informatica, in rapporto a un generico oggetto (nel senso informatico) composto da più elementi, quale un segmento di memoria, indica lo spostamento che bisogna compiere a partire dall'inizio dell'oggetto stesso per trovare l'elemento cercato.

Tecniche di stampa

Il procedimento dell'offset fu scoperto, sembra casualmente, dall'americano W. Rubel, nel 1904; nel 1905 C. Hermann presentò a Pittsburg la prima macchina offset con cilindro di caucciù. Con la stampa offset, infatti, l'impronta inchiostrata viene trasferita dalla forma di stampa fissata sul primo cilindro a un cilindro intermedio, rivestito con materiale elastico, e da questo alla carta o ad altro materiale (fogli di metallo, legno, ecc.). La forma di stampa offset è planografica, in quanto presenta le parti stampanti e quelle non stampanti sul medesimo piano superficiale: le prime permettono l'inchiostrazione, le seconde sono rese repellenti all'inchiostro mediante umidificazione. Per aumentare la ricettività dell'inchiostro e il suo rifiuto nelle zone non stampanti, le lastre, specie per alte tirature, sono plurimetalliche: le più diffuse sono bimetalliche (rame e cromo) o trimetalliche (supporto di acciaio, riporto elettrolitico di rame e di cromo, nell'ordine); ciò perché il rame è più ricettivo all'inchiostro grasso, mentre il cromo lo respinge e, nel contempo, è ricettivo all'acqua. Le forme di stampa sono preparate, nella quasi totalità, con procedimenti di fotoformatura. La lastra così ottenuta, montata sul primo cilindro, risulta positiva cioè con testi e immagini incisi al diritto tali che durante la stampa risultino rovesciati sul secondo cilindro (quello rivestito di caucciù) che li trasmetterà di nuovo diritti sul foglio di stampa (terzo cilindro). Le macchine per la stampa offset sono tutte rotative e possono essere da foglio o da bobina. Nelle macchine rotative da foglio l'unità stampante è, come già detto, generalmente formata da tre cilindri: il cilindro portaforma (sul quale si fissa la lastra), il cilindro intermedio (rivestito di gomma) e il cilindro di pressione con pinze per tenere il foglio durante la stampa. I tre cilindri hanno diametri uguali, assi paralleli e corone dentate ingranate fra loro. Il gruppo inchiostratore è costituito normalmente da quattro rulli. Queste macchine sono costruite per la stampa monocolore , bicolore, a tre, quattro, sei colori in un'ampia gamma di formati e prestazioni (fino a 6000-8000 copie/h). Le macchine rotative da bobina permettono un'alta velocità di stampa e quindi prezzi competitivi. Le unità stampanti possono avere tre o quattro cilindri (per la stampa simultanea in bianca e volta) col nastro di carta che passa ininterrottamente fra i cilindri rivestiti in gomma, ciascuno dei quali ruota a contatto con un cilindro portaforma.

Bibliografia

G. Martin, L'imprimerie, Parigi, 1966; V. Strauss, The Printing Industry, New York-Londra, 1967; E. Gianni, Stampa, legatoria, cartotecnica, Milano, 1974; P. Durchon, Fotoformatura e stampa offset, Milano, 1987.

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