fotoriproduzióne

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Descrizione generale

sf. [foto+riproduzione]. Riproduzione di un documento, un disegno, una pagina stampata, mediante sia un metodo fotografico, sia altri processi fisici o chimici. In base alle caratteristiche tecnologiche si hanno processi detti a umido, quando il supporto (carta) sul quale si effettua la riproduzione deve essere trattato con opportuni bagni per sviluppare l'immagine riprodotta, e a secco, quando la copia viene trattata senza fare ricorso a bagni oppure con liquidi volatili, i quali vengono fatti evaporare nell'apparecchio (fotoriproduttore) sicché esce asciutta.

Processi a umido

Sono processi a umido la cianografia, l'eliografia, la diazotipia a umido; inoltre sono tali i processi a trasferimento per diffusione e a trasferimento di gelatina. Il processo a trasferimento per diffusione è un normale processo fotografico, che ha luogo in due tempi; nel primo l'originale O da copiare viene posto sotto a un negativo N con l'emulsione fotografica B verso l'originale illuminato dall'alto, sicché su B si forma l'immagine negativa per riflessione sulle parti chiare di O; nel secondo il negativo impressionato viene accoppiato a un positivo P ricoperto di gelatina G e sostanze N (argento colloidale, solfuro d'argento) che agiscono da nucleanti dello sviluppo; l'insieme viene immerso in un bagno di sviluppo fotografico, che permette la formazione dell'immagine positiva sul positivo in circa un minuto. Il processo a trasferimento di gelatina, o processo Verifax, è una variante del precedente; il negativo, ottenuto come in precedenza, viene immerso in un bagno alcalino che fa rigonfiare la gelatina nelle parti non impressionate e successivamente viene pressato su un foglio di carta al quale aderisce la gelatina rigonfiata producendo l'immagine positiva.

Processi a secco

I più importanti processi a secco sono il processo chimico di diazotipia a secco e i processi fisici termografico ed elettrostatico. Il processo termografico più diffuso (Thermofax) si basa sulla reazione fra sali ferrici e acido pirogallico, gallico, o tannico, da cui deriva un composto nerastro. Poiché tale processo avviene solo in soluzione o in una massa fusa, viene mescolato a questi sali un sale ferrico a bassa temperatura di fusione: si ha così una miscela che consente la fotoriproduzione. Questa ha luogo disponendo un foglio F, , sul quale si è distesa la miscela, sopra il foglio originale O stampato e da riprodurre e facendone incidere la parte superiore da un fascio di raggi infrarossi. Le parti nere N dell'originale si riscaldano e trasmettono calore al foglio sovrastante dove avviene il processo predetto e si forma l'immagine. Il processo elettrostatico (o fotoelettrografia) può essere indiretto (processo Xerox o xerografia) o diretto (processo Electrofax). Il processo Xerox sfrutta la fotoconduttività del selenio amorfo, ossia il fatto che questa sostanza, di elevata resistività al buio, diventa conduttrice alla luce. Una lastra d'alluminio, sulla quale è depositato uno strato sottilissimo di selenio, viene caricata elettrostaticamente con carica positiva, quindi mediante una lente si fa in modo che su di essa si formi l'immagine del documento da riprodurre. Allora i punti luminosi diventano conduttori e scaricano attraverso l'alluminio. Viene quindi sparsa sulla lastra una polvere nera, costituita da una resina termoplastica che incorpora un pigmento, mescolata con minutissime sferette di vetro. Tale miscela si carica per effetto triboelettrico: il vetro assume carica positiva, il pigmento carica negativa. Sulla lastra viene quindi posto un foglio di carta che è stato caricato positivamente mediante effluvio. Su questo foglio aderisce il pigmento negativo, che viene fissato mediante riscaldamento a 200 ºC, che fa fondere la resina. Poiché tale fenomeno avviene soltanto per i punti scuri dell'immagine (infatti per i punti luminosi è avvenuta la scarica), sul foglio si ritrova la fotoriproduzione del documento. Il processo Electrofax differisce dal processo Xerox perché l'immagine elettrostatica viene ottenuta direttamente sulla copia finale, su carta appositamente preparata. Altri processi si basano sulla fotopolimerizzazione, sulla fotocromia o sull'uso di sostanze che sotto l'azione della luce generano radicali liberi.

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