Lessico

(ant. pruòva), sf. [sec. XIII; da provare].

1) Operazione o insieme di operazioni che si fanno per conoscere o accertare le qualità di una cosa, le caratteristiche di una sostanza o per dimostrare o verificare la verità di un fatto, le attitudini di una persona, il funzionamento di una macchina o di un congegno, la giustezza di un'affermazione, la fondatezza di un'ipotesi e simili; esperimento: sottoporre a una prova; mettere qualcuno alla prova; le prove di resistenza; prove di controllo. Nelle loc.: fare la prova del sangue, farne l'analisi; mettere in prova un abito, indossarlo prima che sia finito, per apportarvi eventuali modifiche; assumere un impiegato in prova, per sperimentarne le capacità in un det. lavoro; periodo di prova, quello prestabilito, durante il quale il rapporto di lavoro può essere risolto da ciascuna delle due parti; banco di prova, impianto per il controllo e il collaudo di macchine; fig., fatto o circostanza che serve ad accertare le capacità di una persona, la validità di un'affermazione e simili; fedeltà, onestà a tutta prova, sperimentata, sicurissima; a prova di, che è in grado di resistere a: fibra sintetica a prova di fuoco; a prova di bomba, di cosa resistentissima, solidissima, anche fig.: serietà a prova di bomba; conoscere una cosa per prova, per averla provata. In particolare, in matematica, operazione di verifica di un calcolo: fare la prova della divisione; la prova del nove. § Nelle estrazioni petrolifere, prova di strato o prova di tester, operazione effettuata allo scopo di determinare il potenziale di un pozzo perforato. La prova si esegue isolando dalla pressione idrostatica del fango di circolazione uno strato e consentendo al petrolio di defluire verso il pozzo, entrare nelle aste e risalire in superficie. Per eseguire la prova si monta una batteria di tester che, dal basso verso l'alto, è costituita da: registratore di pressione, tubo perforato, packer, valvola equilibratrice, valvola di ritenuta, registratore di controllo, valvola di chiusura, orificio tarato, valvola di apertura, valvola di circolazione inversa. Sopra questa batteria si avvita quella di perforazione e infine la testa di controllo del tester. Con una prova si determinano pressione, portata, natura degli idrocarburi che fluiscono dalla formazione, ecc. e quindi il potenziale del pozzo in causa. Con il medesimo complesso è anche possibile disostruire una formazione intasata dal fango, oppure localizzare perdite di fango e verificare la riuscita di una cementazione.

2) Momento della preparazione di uno spettacolo. Di regola una prova dura diverse ore; l'insieme delle prove costituisce il periodo di prova, la cui durata è venuta allungandosi con l'affermarsi delle moderne esigenze di regia (un mese, due) e dipende anche dalla durata delle singole prove. Se una compagnia recita uno spettacolo e contemporaneamente ne prova un altro, alle prove può dedicare minor tempo, anche perché le norme contrattuali pongono limiti all'orario dell'attore. Esistono prove a tavolino (di lettura), in piedi, ecc.; la preparazione dello spettacolo culmina nell'antiprova e poi nella prove generale, che in Francia, ma talvolta anche in Italia, è un'anteprima per invitati e critici.

3) Per estensione, qualunque azione preparatoria in vista dell'esecuzione vera e propria: ha fatto una prova del discorso davanti agli amici; prova di stampa, bozza di stampa. In particolare, tentativo per riuscire in qualche cosa: la prima prova è stata positiva; fallire la prova.

4) Cimento cui si sottopone una persona per verificarne le capacità: superare una difficile prova; ti vedremo alla prova; alla prova dei fatti, nella realizzazione pratica di qualche cosa; mettere a dura prova la pazienza di qualcuno, irritarlo col proprio comportamento; prova di forza, confronto tra due avversari che non recedono dalle proprie posizioni finché uno non cede; prova del fuoco, in passato, uno dei “giudizi di Dio”; oggi, l'esperienza di un soldato che per la prima volta affronta il fuoco nemico; fig., prova suprema, decisiva. In particolare, situazione difficile, momento sfavorevole, contingenza dolorosa della vita: è passato attraverso molte prove. Nel linguaggio scolastico, esame: prove scritte e orali. Nel linguaggio sportivo, competizione, gara: una prova valida per il campionato. Ant., a prova, a gara. § Nello sport, saggio o tenuta di gara di un atleta, squadra, macchina o animale durante una dimostrazione sportiva e in genere la stessa competizione. Nella caccia le prove di lavoro sono le manifestazioni cinotecniche nelle quali i cani devono eseguire il lavoro confacente alla loro razza; tali prove hanno lo scopo di porre in evidenza le qualità naturali del cane. In relazione alle razze ammesse a parteciparvi le prove sono: per cani da ferma, per cani da cerca, dei cirnechi, dei cani da riporto, dei cani da seguito, dei cani da tana, dei cani da corsa, di difesa per cani di utilità, di pista per cani di utilità, dei cani militari, dei cani da pastore e dei cani da soccorso, da traino ecc.

5) Azione che mette in luce det. qualità di chi la compie: è una prova di intelligenza. Per estensione, dimostrazione della validità di qualche cosa, delle qualità e attitudini di qualcuno: ha dato buona prova di sé. In particolare, testimonianza, documento, argomento che si adduce per dimostrare la realtà di un fatto, la verità di un'asserzione: prova lampante; addurre molte prove; fino a prova contraria, fino a quando non sarà dimostrato il contrario.

6) In numismatica, l'esemplare di una emissione battuto prima dell'approvazione ufficiale dell'emissione stessa o dell'inizio della regolare coniazione. Le prove possono essere di peso o metallo diversi rispetto a quelli della moneta ufficiale e sono coniate in numero molto limitato, onde il loro elevato valore sul mercato. Le prove portano solo una P per distinguerle dalla moneta comune.

7) Nella letteratura logica italiana, termine talvolta usato come traduzione del termine inglese proof (tedesco Beweis). In particolare si parla di teoria della prova (proof theory, in tedesco Beweistheorie) intendendo quella che più spesso è detta teoria della dimostrazione.

8) In statistica, operazione compiuta allo scopo di ottenere un determinato risultato, ignoto prima di compierla. Nella prova delle ipotesi è denominato potere della prova il complemento a 1 della probabilità dell'errore di seconda specie (1-β): tale valore misura la capacità della prova di evitare l'accettazione di un'ipotesi falsa; significatività della prova è detta la probabilità dell'errore di prima specie.

9) In telefonia, e in particolare nei sistemi basati su centrali elettromeccaniche di commutazione, criterio secondo il quale un selettore, dopo essersi inserito verso una linea di connessione, verifica se questa è disponibile prima di prolungare verso di essa il collegamento.

Diritto

La rilevanza giuridica (controllo giudiziale sui fatti affermati dalle parti) della prova nel diritto civile è sottolineata dall'art. 2697 del Codice Civile che stabilisce che “chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento” e “chi eccepisce l'inefficacia di tali fatti ovvero eccepisce che il diritto si è modificato o estinto deve provare i fatti su cui l'eccezione si fonda”. In diritto civile le prove sono: documentali e cioè atti pubblici, scritture private, scritture contabili delle imprese che vi sono tenute, riproduzioni meccaniche; taglie o tacche di contrassegno, copie di atti pubblici e scritture private; o testimoniali e cioè le deposizioni rese in giudizio da testimoni sotto il vincolo del giuramento. Non possono essere oggetto di prova testimoniale patti aggiunti o contrari a un documento prodotto in giudizio, la stipulazione dei quali sia stata anteriore o contemporanea a quella del documento. La prova testimoniale non è inoltre ammessa quando riguardi contratti per i quali è richiesta la forma scritta, salvo che l'atto non sia andato perduto senza colpa del contraente. L'oggetto della prova testimoniale deve essere ammesso dal giudice unitamente alle persone chiamate a deporre. Altre prove in materia civile sono la confessione resa dalla parte nell'interrogatorio formale deferitogli dall'altra; il giuramento, le ispezioni, le riproduzioni meccaniche, gli esperimenti, la consulenza tecnica. Sono oggetto di prova nel processo penale i fatti che si riferiscono all'imputazione, alla punibilità, alla determinazione della pena o della misura di sicurezza oltre che i fatti dai quali dipende l'applicazione di norme processuali. Sono mezzi di prova: la testimonianza, l'esame delle parti, il confronto, la ricognizione, l'esperimento giudiziale, la perizia e i documenti. Sono invece mezzi di ricerca della prova: l'ispezione, la perquisizione, il sequestro, l'intercettazione di comunicazioni o conversazioni. Quando è fatta richiesta di una prova non disciplinata dalla legge, il giudice può assumerla soltanto se essa risulta idonea ad assicurare l'accertamento dei fatti e non pregiudica la libertà morale della persona. Non possono essere tuttavia utilizzati, nemmeno con il consenso della persona interessata, metodi o tecniche idonei a influire sulla libertà di autodeterminazione o ad alterare la capacità di ricordare e di valutare i fatti. Le prove acquisite in violazione dei divieti stabiliti dalla legge non possono essere utilizzate e l'inutilizzabilità è rilevabile anche di ufficio in ogni stato e grado del procedimento. Nel processo penale non si osservano i limiti di prova stabiliti dalle leggi civili, salvo quelli relativi allo stato di famiglia e di cittadinanza. § Nel diritto romano era fondamentale la distinzione tra prove testimoniali e documentali. In età classica si conferì maggiore importanza alle prime; la situazione appare capovolta in epoca successiva, nella quale troviamo una minuziosa regolamentazione delle prove documentali e dell'attività dei notai.

Filosofia

Operazione che conduce l'intelligenza ad accettare in modo indubitabile e universale la validità di una asserzione. Il concetto è assai ricorrente non solo nella filosofia in senso stretto, ma anche nell'epistemologia, nella teologia, ecc. In Aristotele la prova si identifica con il sillogismo, che è conoscenza dimostrativa e non soltanto indicativa o probabile. Altri filosofi antichi (soprattutto gli stoici) tennero ferma l'identificazione aristotelica di prova e dimostrazione, mentre i moderni (il primo dei quali Hume) preferirono distinguere l'una dall'altra, in quanto la prova apparterrebbe al dominio della realtà empiricamente verificabile, e la dimostrazione invece al puro ambito logico del discorso razionale. Dewey in proposito scrive: “C'è da un lato la dimostrazione razionale, che è questione di rigorosa consequenzialità del discorso, dall'altra la dimostrazione puramente ostensiva”. È però è riscontrabile la tendenza, nei testi logici e matematici, a considerare ancora prova e dimostrazione come due termini equivalenti. In epistemologia è nota latesi di Gödel, poi ripresa da molti, per cui si può parlare di prova solo nel senso della non contraddittorietà di un enunciato all'interno di un determinato sistema logico o simbolico. Inoltre bisogna tener presente il contributo di Husserl e Perelman all'allargamento del concetto di prova: il primo notando l'insufficienza della sola logica formale, costruita sulla coscienza ideatrice dell'oggetto; il secondo riportando la logica nell'ambito dei metodi di verifica discorsivi. In campo teologico sono note le prove dell'esistenza di Dio elaborate da San Tommaso e criticate da Kant.

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