puro

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agg. e sm. [sec. XIII; latino purus].

1) Agg., di sostanza non mescolata ad altre che ne alterino il pregio o ne mutino la qualità: argento, oro puro; ho bevuto solo acqua pura; vino puro, non annacquato; caffè puro, non mescolato con latte o altro. Per estensione, che è senza impurità, limpido, nitido, terso: un cielo puro, senza nuvole; la pura luce dell'alba; aria pura, fine, sana, non inquinata.

2) Di una razza, una discendenza, che non ha subito incroci con altre razze, con elementi di stirpe diversa: cane, cavallo di razza pura; la pura razza ariana; bosco puro, costituito da un'unica specie di piante. Per estensione, che non ha subito nessuna contaminazione: le pure tradizioni paesane. In particolare, di una lingua, che è esente da barbarismi e idiotismi; che è usata con proprietà e correttezza: esprimersi in puro italiano; di uno stile e simili, che non ha nessun elemento derivato da stili diversi; anche armonioso, elegante: un palazzo in puro stile barocco; le pure linee dell'architettura neoclassica.§ In filosofia, ciò che non contiene in sé nulla di estraneo alla propria natura. Cartesio parla di intellezione pura, indipendente da altre facoltà dello spirito, e Leibniz di ragione pura; Wolff dice puro l'intelletto che possiede solo conoscenze chiare. Il termine ha tuttavia ricevuto la sua piena importanza dal pensiero di Kant, per cui puro significa indipendente dai contenuti sensibili dell'esperienza e implica la provenienza dalle funzioni normative della coscienza conoscente.

3) Di una scienza, una disciplina, non applicato; teorico, speculativo: fisica pura; chimica pura; un letterato, uno scienziato puro, che si occupa solo del suo campo; poesia pura, svincolata da ogni preoccupazione contenutistica, da ogni aderenza al reale e al razionale.

4) Schietto, semplice, solo; spesso quasi col valore avverbiale di “soltanto”, “unicamente” e simili: questa è pura follia; l'ho incontrato per puro caso; ho preso il puro necessario. Talora rafforzato con “semplice”: questa è la verità pura e semplice.

5) Non macchiato da colpe o peccati; onesto, incontaminato, innocente, leale: animo puro. Anche sostantivato: beati i puri di cuore. In particolare, casto, che si astiene dai peccati sessuali: il loro è un amore puro; una fanciulla pura.

6) In araldica, arme pure, o meglio pure e piene, quelle dal campo di un solo metallo o di un solo colore, nonché quelle di pellicce senza figure.

7) In analisi matematica, per derivata pura di una funzione si intende la derivata parziale seconda (o di ordine superiore) eseguita successivamente rispetto alla medesima variabile. Numero immaginario puro è un numero complesso in cui sia nulla la parte reale.

8) Nel linguaggio scientifico numero puro indica generalmente, ma impropr., una grandezza fisica adimensionata.

9) Sm., chi professa determinate idee o dottrine senza mai transigere con la propria coscienza e senza mai scendere a compromessi: i puri della politica.

Organizzazione segreta islamica che seguiva le dottrine ismailitiche. I suoi membri compilarono un'enciclopedia in 51 trattati (forse a Bassora, intorno al X sec.), considerata la summa del sapere islamico medievale. L'opera diede grande impulso allo sviluppo delle scienze nell'area della cultura islamica. Secondo le dottrine ismailitiche, infatti, per assicurarsi la beatitudine eterna è necessario purificare l'anima liberandola dai vincoli materiali, non solo attraverso la rivelazione profetica, ma anche mediante l'esercizio della ragione. Questa teoria permise il recupero e la giustificazione delle singole scienze, quando lo studio delle stesse era stato spesso considerato dai teologi musulmani come un veicolo di eresia e di ateismo.

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