razzializzazióne

sf. [sec. XX; da razziale]. Processo di formazione delle razze. È innanzitutto importante distinguere fra razzializzazione artificiale, pilotata dall'uomo (come nel caso della selezione mediante ibridismo indotto al fine di potenziare caratteri desiderabili o utili in piante e animali), e razzializzazione naturale, operata presumibilmente dal sovrapporsi di fattori selettivi genetici e ambientali cui anche l'uomo è stato soggetto fin dal suo emergere in quanto specie zoologica. Questa seconda razzializzazione troverebbe le sue radici nei fatti casuali, cioè non diretti, propri dei fenomeni microevolutivi responsabili del polimorfismointraspecifico. Data la non validità scientifica del significato biologico del termine razza, anche quello di razzializzazione tende a essere sostituito con altri, per esempio “microdifferenziazione”, “politipizzazione”, che meglio esprimono la condizione dinamica con cui le specie animali, e quella umana in particolare, si sono espresse nel corso della loro storia evolutiva. Il termine razzializzazione equivale in sostanza a politipizzazione, in quanto contempla i meccanismi attraverso cui si rende possibile l'emergere, all'interno della specie umana, di “tipi” (sottospecie, razze e varietà) peculiari, come tali rientranti nella più ampia e complessa discussione sull'evoluzione.

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