Lessico

sf. [sec. XVII; forma sincopata di realità].

1) Tutto ciò che esiste, sia come insieme di elementi, sia come singola cosa reale: affermare il carattere oggettivo della realtà; avere il senso della realtà; questa è la realtà e bisogna accettarla; la fame nel mondo è una triste realtà; spesso in contrapposizione alla sfera ideale o immaginaria: atteniamoci alla realtà dei fatti; le sue aspirazioni sono diventate realtà. In informatica, realtà virtuale, simulazione di fenomeni reali effettuata con l'impiego di moderne tecniche informatiche.

2) In senso astratto, l'essere reale, carattere di ciò che è reale: ammettere la realtà dell'anima; verificherò la realtà delle tue affermazioni; in realtà, in verità, di fatto, davvero. In senso più strettamente filosofico, l'essere delle cose in quanto esistenti al di fuori e indipendentemente dal pensiero del soggetto umano conoscente.

Filosofia

Il concetto di realtà è indubbiamente uno dei più problematici e dibattuti nella storia della filosofia e ha dato origine, secondo che si consideri la realtà come esistenza autonoma delle cose oppure come ricondotta a trovare la sua scaturigine nel pensiero, alle due posizioni opposte del realismo e dell'idealismo. Il termine fu usato dalla Scolastica medievale con la dottrina degli universaliin re; mentre in Duns Scoto la realtà indicò prevalentemente l'esistenza individuale di un singolo ente. Il problema decisivo relativamente al concetto di realtà resta tuttavia quello dell'esistenza autonoma delle cose esterne rispetto alla mente: questa soluzione, data per ovvia dal realismo comune, fu posta in dubbio da Cartesio, secondo cui oggetto proprio della conoscenza umana sono soltanto le idee: il pensiero e la cosiddetta realtà esterna sono assolutamente impenetrabili l'uno all'altra e noi, in quanto esseri pensanti, siamo certi solo del pensiero. Solo la veridicità di Dio, la cui esistenza per altro Cartesio dimostra per via puramente logica, ci può rassicurare sulla realtà esterna, altrimenti indimostrabile. L'empirismo inglese, soprattutto con Berkeley, ha radicalizzato questa tesi negando l'esistenza delle cose esterne al di fuori del loro essere percepite, mentre Leibniz ha organizzato il suo sistema della realtà come complesso di entità spirituali. Confutando l'idealismo, Kant ha riaffermato la realtà del mondo esterno, perché la coscienza del tempo è possibile soltanto in quanto è in relazione al permanere di questa realtà; con l'idealismo post-kantiano, soprattutto con Fichte, l'origine dell'esistenza e il modo di essere della realtà sono ricondotti esclusivamente all'attività dell'Io; così Schopenhauer ha ridotto il mondo intero a “rappresentazione”. Sul versante opposto altri pensatori, sulla scia del Condillac, hanno inteso dimostrare la realtà del mondo esterno sulla base delle esperienze di carattere sensibile e motorio (anche pensatori molto diversi tra di loro, come Dilthey e Santayana). Nella filosofia più recente, ancora, e particolarmente con l'esistenzialismoheideggeriano, la classica contrapposizione tra realtà e idea, tra realismo e idealismo a proposito del concetto e del fondamento della realtà, è considerata un falso problema, posto che l'Esserci, nel suo ci, è già-sempre nel mondo e non è quindi “teoricamente” discutibile; le correnti nate dal circolo di Vienna rifiutano ugualmente quell'impostazione del problema, in quanto priva di verificabilità sperimentale; per il pensiero marxista, infine, la realtà non è un problema da discutere, ma una struttura da trasformare.

Psicanalisi

Principio della realtà, principio che regola il funzionamento dell'Io (in contrapposizione al principio del piacere, che regola il funzionamento dell'Es). La modificazione del principio del piacere in quello della realtà è imposta all'individuo dall'adattamento alla realtà: esso rinuncia all'appagamento immediato di un desiderio in vista di un vantaggio futuro più certo. Tale principio riguarda quindi l'aggiustamento del comportamento che si verifica gradualmente nel corso dello sviluppo, in conformità con le esigenze dell'ambiente esterno.

Bibliografia

L. Scaravelli, Saggio sulla categoria trascendentale della realtà, Firenze, 1947; P. Sondereguer, Realidad inteligibile y realidad pura, Buenos Aires, 1948; W. Malgaud, Devant la réalité, Parigi, 1953; A. Banfi, La ricerca della realtà, Firenze, 1959; W. C. Sellars, Science, Perception and Reality, Londra, 1963; J. M. Verdier, Les formes actuelles du vrai et du réel, Parigi, 1980.

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