specificazióne

sf. [sec. XIV; da specificare]. Lo specificare, indicazione, descrizione, nota particolareggiata: la specificazione di una richiesta. In particolare, in linguistica, complemento di specificazione, complemento indiretto che serve a meglio determinare e precisare un sostantivo, un aggettivo o un participio: si possono distinguere una specificazione possessiva (il libro di Carlo), attributiva (il cittadino di Milano=milanese), soggettiva (la vittoria del campione), oggettiva (l'osservanza delle regole), partitiva (nessuno degli amici). Si rende generalmente in latino con il caso genitivo. § In filosofia, è la determinazione di qualcosa secondo una diversificazione di modi di essere. Così la specie si rapporta al genere. Nell'uso logico specificazione si riferisce alla divisione di un concetto in altri che vengono compresi sotto di esso. Come tale I. Kant ne fece uso, costruendo la regola per l'intelletto di operare in ogni termine una specificazione, fino al limite della differenziazione estrema. § In diritto, è un modo di acquisto del diritto di proprietà a titolo originario e consiste nella creazione di una cosa (per esempio statua) con materia appartenente ad altri (per esempio marmo). Se il valore della nuova cosa supera quello della materia, lo specificatore ne acquista la proprietà pagando al proprietario il prezzo della materia; se invece è la materia a valere di più, la nuova cosa spetta al suo proprietario, il quale deve solo pagare allo specificatore il prezzo della mano d'opera (art. 940 del codice civile); nel diritto delle obbligazionispecificazionesignifica anche individuazione: perciò la proprietà dei beni fungibili (ossia determinati solo nel genere) nei contratti a effetti reali si trasferisce, oltre che col consenso, con la pesatura o la misurazione.

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