Il Teatro alla Scala: nascita, ricostruzione e restauro

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Dall'inaugurazione di fine Settecento al rinnovamento degli anni Duemila: storia di uno dei teatri più prestigiosi del mondo.

Considerata a ragione il tempio della lirica, il Teatro alla Scala è il luogo simbolo dell'opera, del balletto e della musica classica: ecco la storia e le cose da sapere sul teatro che tutto il mondo invidia all’Italia.

La costruzione

È la notte tra il 25 e 26 febbraio 1776 quando, a causa dell’incendio che distrugge il Teatro Regio Ducale, Milano rimane senza un palcoscenico per l’opera. L’imperatrice Maria Teresa d’Austria ordina di far edificare un nuovo grande teatro sull’area della fatiscente chiesa di Santa Maria della Scala, affidando il progetto all’architetto Giuseppe Piermarini. All’inizio dei lavori, viene rinvenuto un antico bassorilievo romano raffigurante il mimo Pilade, scoperta ritenuta di buon auspicio. E in effetti la costruzione procederà rapidamente e senza intoppi: il Teatro alla Scala viene inaugurato il 3 agosto 1778 con la prima assoluta de L’Europa riconosciuta, opera di Antonio Salieri. Diventerà in breve uno dei maggiori punti di riferimento culturali d’Europa.

Il progetto di Piermarini

Quando nasce, la Scala è circondata da caseggiati, in un contesto urbano molto diverso da quello odierno, che vede una grande spazio aperto (Piazza della Scala, appunto) tra il teatro e Palazzo Marino. Per questo, Piermarini progetta la Scala con una prospettiva di scorcio e non frontale: a dare profondità alla struttura, affacciata su una via molto stretta, è il portico delle carrozze. Solo dal 1858, anno in cui sono demolite le costruzioni antistanti, il Teatro alla Scala inizia a troneggiare visivamente.

L’interno, ieri e oggi

All’inizio i palchetti sono di proprietà delle singole famiglie, che li addobbano a piacimento, mentre in platea le sedie sono mobili: il Teatro alla Scala viene spesso utilizzato per balli, feste in maschera e persino tornei a cavallo, mentre nei ridotti si gioca d’azzardo. Già in grado di far rimanere a bocca aperta i visitatori, in epoca napoleonica il teatro viene rinnovato con decorazioni sulla volta e i palchi: medaglioni, leoni alati, suonatori di flauto, che si affacciano sui saloni ancora oggi. «Il più bel teatro del mondo, che dà il massimo godimento musicale. È impossibile immaginare nulla di più grande, più solenne e nuovo», scrive Stendhal. La Scala, che oggi conta 2015 posti a sedere, ha in origine cinque file di palchi. Nel 1909, con la rimozione delle separazioni tra i palchi, il quinto ordine viene trasformato in prima galleria. La seconda, il loggione appena sotto la volta (esistente dal 1891), è il luogo del teatro dove l’acustica è in assoluto la migliore.

La crisi di fine Ottocento

Quando l’elettricità arriva a Milano, il primo edificio pubblico a essere illuminato è proprio il Teatro alla Scala, nel 1883. La stanno per arrivare tempi duri: a causa della forte crisi sociale, nel 1897 il Comune chiude il teatro, che riapre l’anno successivo grazie al facoltoso patriota Guido Visconti di Modrone, che affida la direzione artistica ad Arturo Toscanini. Seguiranno anno eccezionali per il teatro milanese, interrotti bruscamente nel 1943.

I bombardamenti e la ricostruzione

Nella notte fra il 15 e il 16 agosto del 1943, la Scala è pesantemente danneggiato dai bombardamenti della Royal Air Force. Rimangono distrutti il tetto, la volta, buona parte dei quattro ordini dei palchi, dei camerini e magazzini dei costumi. Milano si rimbocca le maniche e in breve ricostruisce il suo teatro-simbolo. l’11 maggio 1946 la Scala riapre con La gazza ladra diretta da Arturo Toscanini: mentre all’interno il pubblico è seduto su sedie comuni, nelle vie adiacenti, attrezzate con altoparlanti, si affollano migliaia di persone.

Il restauro di inizio anni Duemila

Fra il gennaio del 2002 e il dicembre del 2004, la Scala affronta il più profondo intervento di restauro (e di modernizzazione) dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. I lavori, affidati a Mario Botta, portano alla rimozione della moquette rossa in platea, sostituita dal pavimento in legno, e del linoleum dai palchi, operazione che porta alla luce l’originale cotto lombardo settecentesco. Restaurate intarsi e pitture, vengono tolte poi le macerie del bombardamento del ‘43, sepolte all’epoca sotto il palcoscenico per motivi di tempo. A testimonianza del rinnovamento firmato Botta, sono visibili dall’esterno le nuove “torri”, quella scenica e quella ellittica.

La prima della Scala...

Nei primi 150 anni di vita del teatro l'attività inizia il 26 dicembre, data che dà il via alla Stagione di Carnevale. L'inaugurazione della stagione lirica il 7 dicembre, ovvero per Sant’Ambrogio (patrono di Milano), si verifica per la prima volta nel 1940 ed è consuetudine dal 1951, quando Maria Callas ottiene grande successo cantando ne I vespri siciliani.

... e le prime (assolute) alla Scala

Nel corso dei secoli, il Teatro alla Scala di Milano ha ospitato le prime assolute di diverse importanti opere liriche. Il 31 maggio 1817 riscuote enorme successo La gazza ladra di Rossini, mente il 26 dicembre 1831 è la volta della Norma di Bellini. È alla Scala di Milano che vanno in scena per la prima volta tre importanti opere di Verdi: Nabucco (9 marzo 1842), Otello (5 febbraio 1887) e Falstaff (9 febbraio 1893). Sullo stesso prestigioso palco, debuttano in seguito alcune delle opere più celebri di Puccini, ovvero Madama Butterfly (17 febbraio 1904) e Turandot (25 aprile 1926).

Il corpo di ballo

Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala è una delle più prestigiose compagnie di danza classica al mondo. Attiva fin dal 3 agosto 1778, cioè dall’inaugurazione, è stato diretto da maestri come Gasparo Angiolini, Jean-Georges Noverre e Carlo Blasis, mentre tra i suoi ballerini ci sono stati Fanny Cerrito, Carla Fracci, Carlotta Grisi, Sofia Fuoco ed Enrico Cecchetti, che negli ultimi anni della sua vita ha diretto la scuola di ballo del Teatro alla Scala, fondata nel 1813 come “Imperial regia accademia”.