La rispettabile vecchiaia

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Le immagini di anziani nell'antico Egitto sono scarse, poiché l'arte dell'oltretomba raffigurava sempre il defunto nei migliori anni della sua vita. Ma i testi provano chiaramente l'enorme rispetto di cui gli anziani godevano nel Paese.

Nell'arte dell'antico Egitto uomini e donne sono rappresentati sempre in giovane età, e le immagini che mostrano la vecchiaia sono scarse. Vi erano individui che raggiungevano un'età avanzata, ma venivano sempre raffigurati nei migliori momenti della loro vita, cioè nella gioventù o nella maturità. A partire dal Nuovo Regno (1552-1069 a.C.) furono dipinte figure inclinate, con le spalle curve, pieghe di grasso nel ventre e volto rugoso. Le fasi della vita di una persona sono descritte nei Testi dei Papiri Insigni, redatti da uno scriba dell'epoca dei Lagidi.
Gli egizi credevano che il fatto di raggiungere un'età avanzata fosse un dono divino, una ricompensa per essersi comportati bene nella vita. Infatti, per ottenere la pienezza bisognava condurre una vita giusta, in armonia con i propri simili, con la natura e con l'ordine eterno. In Egitto gli anziani venivano rispettati per la loro esperienza. Nell'Insegnamento di Anii è detto: «Non rimanere mai seduto, se in piedi c'è un uomo più grande di te». Molti anziani erano scribi che diffondevano la cultura in piccoli centri, dove insegnavano ai giovani a scrivere e a far di conto.