cui

pron. rel. invar. sostituisce il quale, la quale, i quali, le quali nei complementi indiretti, ed è normalmente introdotto da prep.: la persona di cui ti ho parlato; il progetto a cui accennavi; la casa in cui abitiamo; le persone con cui trattiamo; la ragione per cui sono partito; il sentiero su cui camminavamo | come compl. di termine, spec. nell’uso lett., si può usare anche senza prep.: la persona (a) cui mi rivolsi | posto fra l’articolo e il nome, ha valore di compl. di specificazione ( del quale, della quale, dei quali, delle quali) e rifiuta la preposizione di: la cui fama, il cui merito, al cui nome | nell’uso ant. o lett., anche come compl. oggetto: un picciol ramo, cui gran fascio piega (PETRARCA Canz. CCCVII, 6) | spec. nel linguaggio parlato si usa per cui con valore di e perciò, per la qual cosa riferito a un concetto espresso precedentemente: non m’intendo di queste cose, per cui preferisco tacere  ||| pron. interr. invar. ( ant.) usato in luogo di chi nei complementi indiretti: guarda com’entri e di cui tu ti fide (DANTE Inf. V, 19)

Lat. cui, dat. di qui ‘che, il quale’.