Libia: Muammar Gheddafi è morto a Sirte durante un raid Nato

Gheddafi

Muammar Gheddafi è morto. Il leader libico è stato ucciso mentre era in fuga da Sirte, sua città natale e ultimo roccaforte dei cosiddetti lealisti. La caduta del colonnello sarebbe avvenuta nel corso di un raid degli aerei della Nato. Una notizia che giunge inaspettata: a riferirlo è la tv satellitare Al Arabiya, a partire da fonti certe provenienti dal Consiglio Nazionale di Transizione.

La presa di Sirte e la morte del raìs possono essere considerati gli atti finali di una sanguinosa guerra di liberazione che oggi giunge al suo cruento capitolo finale, festeggiato con scene di giubilo, canti e balli in una Libia alla ricerca di democrazia e stabilità.

L'era di Gheddafi si conclude tragicamente e nel sangue, dando così l'inizio a quello che, già ora, è considerato un periodo di transizione per un paese che, per 42 lunghi anni, è stato in mano ad un regime dittatoriale.

Era il 1969 quando un giovanissimo Gheddafi si pone a capo di un colpo di stato contro il sovrano in carica (re Idris), accusato di portare avanti una monarchia fortemente filo-occidentale: guidato dal Consiglio del Comando della Rivoluzione, il colpo di stato porta alla proclamazione di una Repubblica che, nel giro di pochi anni, si trasforma in una vera e propria dittatura. Il potere, accentrato totalmente nelle mani di Gheddafi, si permea di nazionalismo, lotta al neocolonialismo e al sionismo, in una linea di netta intransigenza sulla questione palestinese.

Quarantadue anni di regime che hanno visto alternarsi differenti fasi nella linea adottata da Gheddafi, sia in politica interna che estera. I primi anni del regime vedono infatti protagonisti numerosi attriti con la comunità politica internazionale tanto che nel 1988 la Libia, dopo l’accusa dalle nazioni Unite di essere responsabile dell'attentato di Lockerbie, fu sottoposta all'embargo.

Una situazione che si capovolge negli anni successivi, quando l'atteggiamento politico di Gheddafi muta improvvisamente: gli anni '90 segnano infatti la fine dell'embargo e l'ingresso della figura del raìs nella cosiddetta scacchiera politica internazionale. Un cambiamento che segna anche l’avvicinarsi del colonnello alle potenze democratiche occidentali.

Anomala fin dalle origini, per la forma di governo di Muammar Gheddafi fu coniata una nuova parola, atto a identificarne le caratteristiche: Grande Jamahiriya, ovvero un "governo governato dalle masse", definito dal rais come una sorta di 'socialismo islamico' tinteggiato però nazionalismo.

Quella di Gheddafi è sempre stata una figura controversa, poco amata sia dalle grandi personalità politiche del mondo arabo che a livello europeo e mondiale. Una morte, quella del raìs, che mette fine a una lunga epoca storica, dalla quale la Libia dovrà rialzarsi e lottare per conquistare la sempre desiderata democrazia.