Oligarchi russi: chi sono e cosa fanno

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Colpiti dalle sanzioni dell’Occidente, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ecco chi sono gli oligarchi, fedelissimi del presidente Vladimir Putin.

Con l’invasione dell’Ucraina sono saliti alla ribalta, loro malgrado, gli oligarchi russi, che hanno riempito le pagine dei giornali. Colpiti da sanzioni pesanti, imposte dall’Occidente e non solo, rei di essere troppo vicini a Vladimir Putin e di aver svolto un ruolo nel minare la sovranità ucraina. Numerosi i mega yacht sequestrati, al pari delle lussuose ville nel bacino del Mediterraneo, dove questi magnati russi sono (o meglio erano) soliti trascorrere periodi di vacanza: ma questa è solo la punta dell’iceberg.

Chi sono

Per definizione, l’oligarchia è un regime politico o amministrativo caratterizzato dalla concentrazione del potere effettivo nelle mani di una minoranza, per lo più operante a proprio vantaggio e contro gli interessi della maggioranza. Gli oligarchi russi sono magnati che, a seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica, sono stati capaci di approfittare al massimo della trasformazione postcomunista e delle privatizzazioni selvagge, accumulando immense ricchezze e arrivando a controllare di fatto tutta l’economia russa. Ecco chi sono e cosa fanno gli oligarchi russi di cui tanto si sente parlare. 

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Gennady Timchenko

Gennady Timchenko, amico di Putin da circa trenta anni, ha fondato ed è il proprietario di Volga Group, holding con vasti interessi nei settori di energia, trasporti e infrastrutture. Ha un patrimonio stimato di quasi 20 miliardi ed era già stato colpito dalle sanzioni internazionali dopo la guerra in Crimea del 2014.

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Igor Sechin

Anche Igor Sechin conosce Putin da tre decenni: si sono incontrati all’inizio degli Anni 90, quando lavoravano per Anatoli Sobchack, sindaco di San Pietroburgo. È uno dei principali rappresentanti dei “siloviki”, cioè i funzionari che provengono da ambienti militari e Kgb: il servizio nell’intelligence lo ha portato in Angola e Mozambico. Oggi è amministratore delegato di Rosneft, la principale società petrolifera russa.  Ha un soprannome: Darth Vader, dovuto al suo aspetto.

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Alisher Usmanov

Già azionista di maggioranza del conglomerato industriale Metalloinvest, è direttore generale di Gazprom Invest, nonché proprietario del quotidiano Kommersant, del secondo operatore di telefonia mobile del Paese, MegaFon, del gruppo Mail.Ru, principale società Internet del mondo russofono. Possiede il terzo yacht più grande al mondo: battezzato Dilbar, è lungo 156 metri e dopo l’invasione dell’Ucraina è stato bloccato nel porto di Amburgo. Amante della Sardegna, Usmanov è cittadino onorario di Arzachena.

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Viktor Vekselberg

Molto vicino al Cremlino, Viktor Vekselberg è proprietario e presidente della Renova Group, conglomerata che si occupa di materie prime, energia e telecomunicazioni. 14 miliardi di solo patrimonio personale secondo Forbes, possiede 15 uova Fabergé. E qualche anno fa ha acquistato il Grand Hotel Villa Feltrinelli di Gargnano, sul Lago di Garda, struttura che prima di diventare albergo è stata la residenza di Mussolini durante la Repubblica di Salò.

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Russian Presidential Press and Information Office

Aleksej Miller

Tra gli altri sanzionati dall’Occidente c’è anche Aleksej Miller, presidente del consiglio di amministrazione della compagnia energetica russa Gazprom. I suoi legami con Putin hanno radici profonde e risalgono agli Anni Novanta, quando il presidente russo era il vicesindaco di San Pietroburgo.

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Andrey Kostin

Al vertice dell’istituto di credito russo VTB, a inizio 2022 Andrey Kostin ha aveva ricevuto il titolo onorifico di commendatore in Italia, su iniziativa del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. In passato ha ricevuto non un titolo, bensì accuse di corruzione da uno dei principali oppositori del regime di Putin, ovvero l’attivista Alexei Navalny.

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Nikolai Tokarev

Nikolai Tokarev è il presidente della compagnia di oleodotti statale russa Transneft. Ha un passato nel Kgb, che gli ha permesso di conoscere Putin già negli Anni Ottanta, quando entrambi erano in servizio a Dresda, nella Germania dell’Est. E da allora sono rimasti strettamente legati.

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Mikhail Prokhorov

Presidente di Polyus Gold e del gruppo Pnexim, Mikhail Prokhorovsi controlla la maggior parte della produzione di minerali preziosi nella Federazione Russa. Ma ha anche altre passioni, come il basket, peraltro molto popolare in Russia: fino a settembre 2019 è stato proprietario della franchigia Nba dei Brooklyn Nets.

Yuri Kovalchuk

Yuri Kovalchuk possiede buona parte dei mezzi d’informazione russi. E anche il più popolare e più grande social network del Paese, V-Kontakte, una sorta di Facebook in cirillico che ha acquistato dal già citato Usmanov. Kovalchuk è azionista di maggioranza di Banca Rossiya e ha una grossa partecipazione in Sogez, la società assicurativa di Gazprom.

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Alexei Mordashov

Non era grande come quello di Usmanov, ma anche Alexei Mordashov si è visto “congelare” un panfilo, nel suo caso ormeggiato a Imperia. Proprietario del colosso siderurgico ed estrattivo Severstal, Mordashov dal 2005 al 2012 è stato proprietario delle acciaierie di Piombino, che ha lasciato in un mare di debiti (730 milioni).

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Roman Abramovich

Se gli oligarchi avessero un principe, sarebbe Roman Abramovich. È il più famoso di tutti, in virtù dei 19 anni come proprietario del Chelsea, che a suon di investimenti ha reso una delle squadre di calcio più importanti al mondo. Ha iniziato a fare fortuna nell’imprenditoria a fine Anni Ottanta, fondando diverse aziende di import/export e specializzandosi nel settore del commercio di petrolio e derivati. Ha sempre negato di essere nella cerchia di fedelissimi di Putin, ma avrebbe partecipato ai negoziati in Bielorussia: ha annunciato di voler vendere il Chelsea con l'intenzione di destinare i proventi a un fondo per rifugiati.

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Mikhail Fridman 

Da Abramovich, che ha una posizione ondivaga nei confronti di Putin, a un oligarca che si è smarcato dal presidente russo: nato a Leopoli (Ucraina), Mikhail Fridman ha co-fondato Alfa-Bank e, dopo aver ricoperto l’incarico di Ceo della compagnia petrolifera TNK-B, nel 2013 ha co-fondato la società di investimento internazionale LetterOne, con sede a Lussemburgo. Per il Times, nel 2019 era il più ricco abitante di Londra: ha scritto una lettera ai suoi dipendenti in cui definisce «l’attuale conflitto come una tragedia per entrambi» i popoli, sostenendo che «la guerra non potrà mai essere la risposta».

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Oleg Deripaska 

«La pace è molto importante! Gli accordi vanno avviati al più presto!». Questo il messaggio diffuso su Telegram da Oleg Deripaska, signore dell’alluminio in teoria vicinissimo a Putin. Anche per lui un passato nel Kgb, prima del successo come imprenditore. Dal 2001 al 2018 Deripaska è stato sposato con la figlia di Valentin Yumashev, storico consigliere di Boris Eltsin.

Matteo Inncocenti