Quando l'uomo cominciò a volare: l'incredibile storia dell'aviazione

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L''uomo ha sempre avuto il sogno di librarsi in volo. Un gesto che oggi ci sembra naturale (prendere un'aereo per andare dall'altra parte del mondo) ha alle spalle tanti incredibili tentativi (più o meno) falliti. Ripercorriamo quindi la storia dell'aviazione, seguendo le sue tappe principali.

La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso”. È una frase motivazionale che si sente spesso, attribuita persino ad Albert Einstein (che non la pronunciò mai). Ad ogni modo, il suo significato è chiaro: quando si crede in qualcosa, niente è impossibile. Ed è proprio credendoci fortemente che l’uomo, il 17 dicembre 1903, volò per la prima volta grazie ai fratelli Wright. Ripercorriamo, dagli gli albori, la lunga storia dell'aviazione

Il sogno di volare, tra mito e tentativi reali

L’aviazione, per definizione, è il complesso delle attività aeronautiche relative agli aeromobili più pesanti dell’aria, e per estensione, anche le attività relative ai più leggeri. Il desiderio dell'umanità di volare ha radici molto antiche, come dimostrato da un gran numero di miti e leggende appartenenti alle tradizioni culturali più varie.

Basti pensare alla figura di Icaro: in quel caso, il tentativo di volare finiva malissimo. In Cina nell’antichità l’uomo non volava, ma faceva volare le lanterne di carta: l'invenzione di questo dispositivo, concettualmente identico alle mongolfiere, viene attribuita al generale Zhuge Liang, vissuto a cavallo tra il II e III secolo.

Durante la dominazione islamica della Spagna, l’inventore berbero Abbās ibn Firnās si librò nell’aria lanciandosi da una collina, equipaggiato con una struttura di ali di legno ricoperte di seta. All’inizio del XI secolo il monaco Oliviero dell’abbazia benedettina di Malmesbury (Inghilterra) tentò il volo con un rudimentale deltaplano, lanciandosi da una delle torri. Entrambi atterrarono rovinosamente, almeno secondo la tradizione.

Gli studi di Leonardo da Vinci nel Rinascimento

Nel mondo occidentale l'attenzione sì concentrò sul volo nel Rinascimento, in particolare con gli studi di Leonardo da Vinci, che ideò vari dispositivi per il volo, tra cui un libratore da pendio, un paracadute e una "vite aerea" a propulsione umana, antesignana dell'elicottero. Leonardo studiò a lungo il volo degli uccelli, di cui riassunse i principi in un codice. 

La mongolfiera: il primo volo su un mezzo più leggero dell’aria

Nonostante ciò, il primo volo dell’uomo - con un mezzo più leggero dell’aria - non avvenne grazie alle ali, ma al principio della lanterna cinese. Correva l’anno 1783 quando Jean-François Pilâtre de Rozier e François Laurent d'Arlandes si alzarono in cielo a bordo di un pallone ad aria calda costruito dai fratelli Joseph-Michel e Jacques-Étienne Montgolfier, che prese poi appunto il nome di mongolfiera.

Nel 1852 ecco il primo volo di un dirigibile

Un altro aerostato molto importante nella storia dell’aviazione fu il dirigibile. il primo volo a motore di un mezzo più leggero dell'aria (e quindi anche il primo volo a motore in assoluto) avvenne nel 1852 grazie all'inventore francese Henri Giffard: 27 km, con partenza da Parigi e arrivo a Trappes

Gli esperimenti sugli alianti di Cayley e Lilienthal

Nel corso del XIX secolo vennero poi intrapresi studi sempre più accurati a proposito del volo di macchine più pesanti dell'aria, spesso senza motore. Molto importanti quelli di George Cayley, Otto Lilienthal e Francis Herbert Wenham. Cayley nel 1853 costruì e sperimentò un aliante, ma effettuò soltanto pochi voli di prova smettendo in seguito ai primi incidenti. Lilienthal, pioniere dell'aviazione tedesco noto come il “Re degli alianti”, si lanciò per oltre 2 mila volte da colline o dai tetti delle case: nel 1896 un colpo di vento gli ruppe un'ala e morì a seguito della caduta da 17 metri di altezza. Wenham, oltre ad aver effettuato una serie di importanti scoperte di aerodinamica, coniò la parola inglese “aeroplane”.

I primi tentativi con i velivoli a motore

Negli stessi anni si era riaccesa l’attenzione verso il volo a motore. L'ingegnere Clément Ader costruì due macchine volanti a vapore con un'ala simile a quella di un pipistrello: giurò di aver volato per una cinquantina di metri, ma quando nel 1897 ebbe l'occasione di ripetere la prova di fronte a dei testimoni, il velivolo non si staccò nemmeno da terra. Tra i più attivi nella progettazione di macchine volanti con motore figurava Samuel P. Langley: il 7 ottobre 1903 il suo Great Aerodrome (pilotato da Charles Manly) si schiantò però durante il decollo da una nave sul fiume Potomac.

17 dicembre 1903: l’uomo vola con i fratelli Wright

Così, il primo volo sostenuto e controllato di un mezzo motorizzato più pesante dell'aria fu compiuto a Kitty Hawk (Carolina del Nord) il 17 dicembre successivo, ad opera dei fratelli Orville e Wilbur Wright, titolari di un negozio di biciclette in Ohio.

Il loro Flyer, dotato di motore a benzina da 12 cavalli, sfruttò un piccolo carrellino scorrevole per decollare (una sorta di catapulta) e, grazie al vento contrario, compì quattro voli. Il primo (con Orville ai comandi) durò per 12 secondi e 36 metri, il quarto (effettuato da Wilbur) per 59 secondi e 260 metri. L’ultimo si concluse con uno schianto, che segnò la fine della vita operativa del Flyer.

Un primato contestato: Vuia decollò senza aiuti nel 1906

C’è chi contesta il primato detenuto dai fratelli Wright, in quanto ottenuto con l’escamotage di carrellino e rotaia, insomma in modo non del tutto indipendente, indicando come “papà” dell’aviazione Traian Vuia. Inventore romeno, il 18 marzo 1906 nei pressi di Parigi fece volare a circa un metro da terra, per un tratto di 12 metri, un veicolo più pesante dell'aria senza alcun aiuto esterno, una rincorsa lunga cinque volte tanto.  Battezzato Vuia I, il velivolo è passato alla storia come “Pipistrello” (in romeno “Liliacul”) a causa della sua forma.

Molto importante inoltre il contributo del brasiliano Alberto Santos-Dumont, pioniere dell’aviazione che il 23 ottobre 1906, a Bagatelle (Francia), realizzò un volo di circa 60 metri, e poi il successivo 12 novembre il primo volo riconosciuto ufficialmente in Europa dall'Aeroclub di Francia di un apparecchio più pesante dell'aria in grado di decollare autonomamente

Dopo l’aereo, anche l’elicottero

Nello stesso anno, i fratelli Jacques e Louis Breguet fecero alzare da terra di circa 60 cm un instabile aerogiro con pilota a bordo e motore a benzina: la macchina era però fissata al suolo con delle funi di sicurezza. Stava nascendo anche l’elicottero: il primo volo libero avvenne il 13 novembre 1907 in Francia, grazie a un apparecchio a pala rotante costruito da Paul Cornu, che si sollevò di circa 30 centimetri dal suolo e vi rimase per 20 secondi. Nell’ottobre del 1905, nel frattempo, il nuovo Flyer III dei fratelli Wright era riuscito (sempre dopo decollo assistito) a rimanere in volo per 39 minuti e 24 secondi, coprendo circa 39 km: oggi viene considerato il primo aeroplano veramente efficiente e pratico mai costruito.

Matteo Innocenti

Foto di apertura: wikimedia commons