Audrey Hepburn, la diva discreta

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Icona di stile, riservata e discreta, ha riscritto i canoni dell'eleganza e ha incantato Hollywood e il mondo. Tutto quello che c'è da sapere su Audrey Hepburn.

Audrey Hepburn non è solo una delle più grandi attrici vissute del secolo scorso. L'attrice resta ancora oggi un'icona di stile, eleganza, intelligenza e umorismo. Famosa per alcuni ruoli scolpiti nella storia del cinema come quello della Principessa Anna e di Sabrina, Hepburn è stata anche una donna dedita all'impegno sociale e alla famiglia, pur vivendo una vita fuori dagli schemi. Scomparsa il 20 gennaio 1993, ecco le tappe fondamentali della vita di Audrey Hepburn.

Chi era Audrey Hepburn

Audrey Kathleen Ruston nasce a Ixelles, in Belgio, il 4 maggio 1929. I suoi genitori sono l'inglese Joseph Anthony Ruston e la baronessa Ella van Heemstra, un'aristocratica olandese. Anni dopo, il padre di Audrey sceglie di aggiungere il cognome Hepburn, appartenuto alla nonna materna, a quello della famiglia, trasformandolo così in Hepburn-Ruston. Il lavoro del padre presso una compagnia di assicurazioni britannica obbliga la famiglia a frequenti spostamenti tra il Belgio, il Regno Unito e i Paesi Bassi.

L’infanzia sotto il Terzo Reich

Nel 1935 i genitori di Hepburn divorziano e suo padre, simpatizzante del nazismo, abbandona la famiglia. Questo è uno dei momenti più traumatici dell'infanzia dell'attrice, che non smette di cercare il padre. Infatti, anni dopo, tramite la Croce Rossa, riesce a trovarlo a Dublino. Rimane in contatto con lui aiutandolo anche finanziariamente, fino alla sua morte. 

Nel 1939 la madre si trasferisce insieme ai figli nella città olandese di Arnhem, pensando di aver trovato un luogo sicuro dagli attacchi nazisti. In quella città Audrey studia danza, frequentando il Conservatorio dal 1939 al 1945.

Nel 1940, dopo l'invasione di Arnhem da parte dei tedeschi, Audrey Hepburn cambia il suo nome in Edda van Heemstra per evitare pericoli connessi al suono inglese.

La danza

Verso il 1944 Audrey Hepburn diventa una ballerina a tutti gli effetti. Partecipa a spettacoli organizzati in segreto per la raccolta fondi a favore del movimento di opposizione al nazismo.  

In quell'anno, la grave carestia dell'inverno spinse i nazisti a confiscare cibo e carburante alla popolazione olandese. Senza riscaldamento e a causa di una cattiva alimentazione, Hepburn sviluppa diversi problemi di salute che la tormenteranno per tutta la vita.

Inoltre, durante la Seconda guerra mondiale Audrey Hepburn fa anche la staffetta per fornire informazioni alle squadre partigiane olandesi e ad altri soldati alleati nascosti. L'incubo dell'occupazione nazista finisce il 4 maggio 1945, giorno del suo sedicesimo compleanno. Tre anni dopo si trasferisce a Londra, dove prende lezioni da Marie Rambert, insegnante di danza che contava tra i suoi allievi il famoso ballerino Vaclav Nižinskij. Sarà lei a dire alla futura attrice che la sua altezza e la malnutrizione sofferta durante la guerra avevano minato le sue possibilità di diventare prima ballerina. Ciò dà la spinta ad Audrey Hepburn per tentare la carriera di attrice.

Il teatro

Dopo aver recitato nel documentario educativo Nederlands in zeven lessen (L'olandese in 7 lezioni, 1948), Audrey Hepburn inizia a recitare in teatro, prendendo parte a diversi musical.

Dopo il suo debutto al cinema, viene scelta dalla scrittrice Colette per interpretare la protagonista del suo romanzo Gigi, trasformato in una commedia per Broadway. Le repliche a New York durano sei mesi ed Hepburn vince il premio Theatre World Award per il suo esordio.

Il cinema

Il suo esordio sul grande schermo arriva nel 1951, grazie al film One Wild Oat. Dopo questo debutto seguono una serie di ruoli minori, arriva il suo primo ruolo significativo. Partecipa al film The Secret People (1952) di Thorold Dickinson, nel quale interpreta una talentuosa ballerina, ruolo che le permette di mettere a frutto l'esperienza accumulata con lo studio della danza.

La sua carriera a Hollywood prende il via e nel 1952 fa il provino per Vacanze Romane, il nuovo film del regista statunitense William Wyler. Viene scelta e vince l'Oscar come Migliore attrice protagonista nel 1954.

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I film più famosi

Vacanze romane è forse il film più famoso della filmografia di Audrey Hepburn, ma non è il solo. Nel corso della sua carriera ha lavorato con tantissimi registi e attori di rilievo: George Cukor e Blake Edwards, oltre che con Gregory Peck, Humphrey Bogart, Gary Cooper, Cary Grant, Rex Harrison, William Holden, Peter O'Toole e Sean Connery

Tra i suoi ruoli principali vanno ricordati: Sabrina (1954), Guerra e pace (1956), Cenerentola a Parigi (1957), Verdi dimore e La storia di una monaca (1959), Colazione da Tiffany (1961), Sciarada (1963), My Fair Lady (1964), Come rubare un milione di dollari e vivere felici (1966), Gli occhi della notte e Due per la strada (1967).

Vacanze romane

In questo film Audrey Hepburn interpreta la principessa Anna, reale di una nazione non specificata, impegnata in un viaggio diplomatico. In seguito a un collasso nervoso da stress, la principessa decide di fuggire e inizia a vagabondare per le strade di Roma. Incontra il giornalista Joe Bradley, a cui non rivela la sua identità e che la porta a casa sua. Il mattino dopo scopre la vera identità della donna e promette al suo direttore un'intervista esclusiva. Intanto, le fa vivere un assaggio di normalità, portandola in giro per Roma. La trama fu ispirata dalla vera storia d'amore della principessa Margaret d'Inghilterra, sorella della regina Elisabetta II ed il colonnello della RAF ed eroe di guerra, Peter Townsend.

Sabrina

Sabrina Fairchild è una timida e graziosa ragazza, figlia dell'autista di una famiglia miliardaria di Long Island, i Larrabee. Innamorata del secondogenito David, ma non corrisposta, tenta di togliersi la vita. La salva per caso Larry, il fratello maggiore. Decide di partire per Parigi, dove rimane due anni per frequentare una scuola di cucina. Al ritorno, Sabrina è un'altra donna e David se ne innamora. Ma ben presto scoprirà che è Larry il vero amore della sua vita.

La storia di una monaca

Diretto da Fred Zinnemann, il film è tratto dal romanzo Storia di una suora di Kathryn Hulme. Si racconta la storia di Gabrielle van der Mal, figlia di un noto medico, lascia il fidanzato e la sua casa – nonostante i dubbi che il padre cerca di insinuarle – per abbracciare la vita religiosa con l'intenzione di diventare una suora infermiera per recarsi in una missione in Congo. La sua personalità ribelle si scontra con l'obbedienza che i voti richiedono.

Colazione da Tiffany

Tratto dall'omonimo romanzo di Truman Capote, il film è diretto da Blake Edwards. La protagonista Holly Golightly, una ragazza impegnata in una personale scalata sociale della buona società newyorkese. La colonna sonora di Colazione da Tiffany, vincitrice dell'Oscar alla migliore colonna sonora nel 1962, venne interamente composta e selezionata da Henry Mancini. La canzone Moon River fu composta da Mancini (musica) e Johnny Mercer (testo), e vinse anch'essa un Oscar, quello per la migliore canzone.

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Vita privata

Contestualmente il suo arrivo a Hollywood, nel 1952 Audrey Hepburn si fidanzò ufficialmente con l'imprenditore britannico James Hanson. Nonostante avessero deciso di sposarsi, il matrimonio salta a causa degli impegni lavorativi dell'attrice, che li avrebbe tenuti lontani troppo a lungo. In seguito, frequenta per breve tempo il produttore Michael Butler.

Durante le riprese di Sabrina, intreccia una breve relazione con William Holden, già sposato e padre di due figli. Dato che si era sottoposto a una vasectomia, Hepburn tronca la relazione per non rinunciare al suo desiderio di maternità.

Con Mel Ferrer appaga il suo desiderio di sposarsi e diventare madre. La coppia dà alla luce Sean. Prima di lui, Hepburn rimane incinta ma perde il bambino in seguito a una caduta da cavallo durante la lavorazione del film Gli inesorabili. Un altro aborto spontaneo colpisce l'attrice nel 1965. Il matrimonio con Ferrer dura 14 anni, fino al 1968.

Un altro grande amore di Audrey Hepburn è lo psichiatra italiano Andrea Dotti, che incontra in una crociera e che sposa il 18 gennaio 1969. Volendo avere altri figli e smettere di lavorare, danno alla luce Luca, nato l'8 gennaio 1970. Il matrimonio viene rovinato dalle numerose relazioni extraconiugali del medico. L'attrice invece intraprende una breve relazione con l'attore Ben Gazzara, con cui aveva recitato in Linea di sangue e in ...e tutti risero. Il matrimonio dura in tutto 13 anni e finisce nel 1982. 

L'attore olandese Robert Wolders segue la scia della separazione con Dotti, avviando con l'attrice una convivenza. Si trasferiscono in Svizzera a Tolochenaz, presso il Lago di Ginevra. Non si sposano e rimangono legati fino alla morte di lei.

La morte

Audrey Hepburn muore a causa di un tumore al colon, scoperto dopo un lungo viaggio in Somalia a scopo benefico. Nonostante i consulti con specialisti di tutto il mondo, nulla si può fare. Nel suo ultimo volo per tornare in Svizzera, il suo vecchio amico Hubert de Givenchy chiede a un conoscente di inviarle un jet privato per riportarla a casa. L'uomo fa riempire di fiori la cabina che l'avrebbe ospitata.

Audrey Hepburn muore nel sonno la sera del 20 gennaio 1993 nella sua casa di Tolochenaz, nel Canton Vaud in Svizzera, dove è sepolta. Ha 63 anni.

My Fair Lady

My Fair Lady è un film del 1964 diretto da George Cukor, tratto dall'omonimo musical del 1956 di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe, ispirato a sua volta dall'opera Pigmalione di George Bernard Shaw. Il professor Higgins, glottologo britannico di fama internazionale, scommette con l'amico Pickering di riuscire a trasformare la povera fioraia Eliza Doolittle in una dama di alta classe, entro sei mesi. Nonostante il grande successo del musical a Broadway, la produzione decise di chiamare per il film solo il protagonista maschile, Rex Harrison, e sostituire Julie Andrews, che interpretava Eliza Doolittle, con una attrice maggiormente nota come Audrey Hepburn.

Audrey Hepburn e l’impegno sociale

Insieme con Wolders, Hepburn si occupa di beneficenza, affrontando molti viaggi per conto di Unicef, sfruttando le tante lingue imparate nel corso della sua vita (francese, tedesco, italiano, spagnolo e olandese).

Dopo la morte dell'attrice il figlio Sean fonda l'Audrey Hepburn Children's Fund per favorire la scolarizzazione nei Paesi africani.

Audrey Hepburn icona di stile

Lo stile e l'eleganza di Audrey Hepburn l'hanno resa un'icona anche per le generazioni contemporanee. Infatti, è una delle attrici più citate e amate anche sui social network. L'eleganza dei suoi tratti hanno ispirato anche la realizzazione del personaggio di Belle nel film Disney La bella e la bestia.

Segni della sua iconica eleganza sono anche il littel black dress - o tubino nero - realizzato su misura per lei da Givenchy, e gli occhiali da sole cat-eye, ancora oggi diffusissimi. L'attrice sdogana le gonne a vita alta e le abbina a cardigan e camicie annodate in vita, completando il tutto con ballerine e foulard. Grazie al suo fisico da ballerina, i tailleur con la pencil skirt saranno tra i suoi capi preferiti. Usa short, pantaloni in stile Capri e cappotti dalla linea ampia, non disdegnando né i colori pastello né quelli più accesi come il rosso. Ma il nero resta sempre il colore vincente.
 

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Curiosità su Audrey Hepburn

Molto è stato scritto su Audrey Hepburn, ma sono tante le curiosità nella sua biografia. 

Ad esempio, molti anni dopo l'attrice ha confessato che l'abbandono del padre durante la Seconda guerra mondiale è stato l'evento più traumatico della sua vita, che l'ha resa molto insicura.

Durante le riprese di Vacanze Romane, Gregory Peck, protagonista maschile del film, chiede al suo agente che il nome di Hepburn fosse messo in risalto quanto il suo. «Sono abbastanza intelligente da capire che questa ragazza vincerà l'Oscar nel suo primo film e sembrerò uno sciocco se il suo nome non è in cima, insieme al mio», dichiara ad Entertainment Weekly. Come da lui predetto, la sua collega vince e viene lanciata nello star system.

Quando Audrey Hepburn e Hubert Givenchy si conoscono, lo stilista è convinto di incontrare un'altra Hepburn, Katharine. Spiazzato davanti alla giovanissima ed esile attrice, i due iniziano a lavorare insieme, rendendola un'icona di stile immortale.

Il matrimonio con Andrea Dotti la spinge a trasferirsi a Roma, dove rimane per 13 anni. Impara l'italiano e si innamora della città che l'aveva resa famosa a livello planetario. Così, all'apice del successo, decide di abbandonare il cinema e dedicarsi alla famiglia. «È stata una decisione ragionata e se vogliamo egoista. Con i miei bambini ero molto più felice. Non è stato un sacrificio perché sentivo di doverli accudire».

Il suo amore per i bambini si riflette anche nel suo impegno con Unicef. L’attrice cerca di coinvolgere persone importanti ed influenti nelle sue cause. Famosa è la sua apparizione al congresso degli Stati Uniti per chiedere fondi addizionali per un’emergenza. In un’ora ottiene 60 milioni di dollari e mostra al mondo che è possibile scegliere di utilizzare il proprio nome per una buona causa.

Le frasi più famose

Grazie alla sua ampia filmografia e al numero di interviste rilasciate nel corso della sua carriera, esistono numerose frasi di Audrey Hepburn diffuse in rete e utilizzate per ispirare le future generazioni. Ecco le cinque frasi di Audrey Hepburn più belle.

  • «L’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai».
  • «Credo fermamente che il sorriso sia l’accessorio più bello che una donna possa indossare».
  • «Per avere degli occhi belli, cerca la bontà negli altri; per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili; e per il portamento, cammina con la consapevolezza che non sei mai sola».
  • «Si dice che l’abito non faccia il monaco. Ma a me la moda ha dato spesso la sicurezza di cui avevo bisogno. Personalmente dipendo da Givenchy come le donne americane dipendono dal loro psichiatra».
  • «Parigi è sempre una buona idea».

Stefania Leo