Maria Callas, la divina: dalla vita agli amori travagliati

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Maria Callas non è stata solo la voce che ha rivoluzionato l’opera lirica, ma anche una donna capace di trasformare in leggenda i propri successi, le passioni e le fragilità. Tra trionfi artistici, amori tormentati e dolori personali, Maria Callas ha incarnato il dramma stesso dell’opera, lasciando in eredità al mondo un mito che va oltre la musica e continua a ispirare senza tempo.

Maria Callas non è stata soltanto una cantante lirica, ma un mito del Novecento, un’artista capace di rivoluzionare l’opera con la sua voce unica e il suo carisma magnetico. Amata e criticata, fragile ma allo stesso tempo potentissima sul palco, la sua esistenza fu segnata da successi clamorosi, amori travolgenti e profonde sofferenze personali. Ripercorriamo insieme la biografia di Maria Callas, la sua carriera, la sua vita privata ed i suoi legami più intensi, fino alla morte, sopraggiunta dopo gli anni difficili segnati dalla malattia.

La biografia di Maria Callas: dall’infanzia agli esordi

Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulou nacque a New York il 2 dicembre 1923 da genitori greci emigrati negli Stati Uniti. Il cognome, ritenuto troppo difficile, venne presto abbreviato in Callas. Fin da bambina mostrò una predisposizione straordinaria: ascoltava con attenzione le arie d’opera e, a soli quattro anni, si esercitava al pianoforte.

Un episodio drammatico segnò la sua infanzia: nel 1928 subì un incidente automobilistico che la lasciò in coma per 22 giorni. Sopravvisse, ma quell’esperienza contribuì a forgiare un carattere complesso, introverso e talvolta cupo. Nel 1937, a seguito della separazione dei genitori, si trasferì con la madre in Grecia e iniziò a studiare al Conservatorio di Atene con Elvira de Hidalgo, soprano di fama internazionale che intuì subito il suo potenziale e le trasmise la disciplina tecnica necessaria per affrontare i palcoscenici più prestigiosi. Il debutto arrivò nel 1941, durante la guerra, con Tosca di Puccini.

La svolta definitiva giunse in Italia: nel 1947, a Verona, interpretò La Gioconda di Ponchielli diretta da Tullio Serafin, che divenne suo mentore e guida. Da quel momento Maria Callas iniziò a conquistare i più grandi teatri del mondo, riscoprendo opere dimenticate di Bellini, Donizetti e Rossini. La sua voce drammatica, duttile e intensa, cambiò per sempre il modo di intendere il canto lirico.

La vita privata di Maria Callas: il matrimonio e l’incontro con Onassis

Se la carriera fu costellata di trionfi, la vita sentimentale di Maria Callas fu molto più tormentata. Nel 1949 sposò Giovanni Battista Meneghini, industriale veneto di 27 anni più grande, che divenne il suo manager. Meneghini rimase sempre una figura importante per l’artista, tanto che la stampa continuò a identificarlo come il marito di Maria Callas, persino quando l’amore era ormai finito. Tuttavia, il rapporto tra i due non fu immune da tensioni e conflitti: se da una parte Meneghini fu un pilastro e un sostegno, dall’altra emersero aspetti problematici come incomprensioni e dissidi sulle finanze personali della cantante.

Il vero sconvolgimento della sua esistenza fu l’incontro, nel 1957 a Venezia, con Aristotele Onassis, uno degli uomini più ricchi, influenti e affascinanti del tempo. Finanziere e armatore greco, amante della bella vita e delle belle donne, era allora sposato con Athina Mary Livanos, figlia di un altro potente armatore, da cui aveva avuto due figli.

Durante una festa mondana, l’incontro con Maria fu folgorante: tra i due nacque subito un’intesa profonda, alimentata dalle comuni origini greche e dalla forza delle rispettive personalità. Quella sera segnò l’inizio di un legame che avrebbe dominato la vita della Callas per oltre un decennio.

Una relazione impossibile

Il rapporto tra Callas e Onassis fu fatto di grande passione ma anche di dolore. Gelosie, tradimenti e tensioni si intrecciavano a momenti di intensa complicità. Entrambi divorziarono dai rispettivi coniugi, ma la relazione rimase segnata dall’instabilità.
Onassis, uomo abituato al potere, cercava di controllare la vita della cantante, limitandone la carriera e allontanandola dai riflettori. Per Maria, invece, quell’amore rappresentava un bisogno disperato di affetto e riconoscimento.

Un episodio poco noto riguarda un figlio, Omero, nato nel 1960 e morto dopo poche ore per insufficienza respiratoria. Un dolore segreto che segnò ancora di più la fragilità della cantante.
Nel 1966 Maria rinunciò alle cittadinanze americana e italiana per riappropriarsi di quella greca, sperando in un nuovo inizio accanto a Onassis. Ma il sogno svanì due anni dopo: nel 1968 l’armatore sposò Jacqueline Kennedy, vedova del presidente americano. Per Maria fu un colpo durissimo, vissuto come una ferita pubblica e personale.

Nonostante ciò, i due continuarono a vedersi saltuariamente, alimentando la leggenda di un amore impossibile, che resta una delle storie più emblematiche del Novecento.

Trasformazioni e difficoltà: Maria Callas dalla malattia alla morte prematura

Negli anni ‘50 Maria Callas si sottopose a una trasformazione radicale: perse circa 30 chili, conquistando un’immagine di eleganza che la rese icona anche al di fuori del teatro. Questo cambiamento le permise di affrontare ruoli scenici più complessi, ma indebolì la sua salute.

Negli anni ‘70, quando già si esibiva meno frequentemente, le fu diagnosticata la dermatomiosite, una rara malattia autoimmune che provoca debolezza e dolore muscolare. Questa condizione la costrinse a ridurre drasticamente la sua attività artistica, aggravando il suo isolamento.

Negli ultimi anni Maria Callas visse a Parigi, lontana dai grandi palcoscenici che l’avevano consacrata: tentò un ritorno alle scene con alcune tournée, ma la voce non era più quella di un tempo e il confronto con il passato risultò doloroso. Sempre più sola, si dedicò all’insegnamento e si circondò di pochi amici fidati.

Il 16 settembre 1977, a soli 53 anni, Maria Callas venne trovata senza vita nel suo appartamento. Inizialmente si parlò di suicidio, ma l’autopsia stabilì che la morte fu dovuta a un arresto cardiaco, probabilmente aggravato dalla malattia e dallo stress emotivo accumulato.

La notizia fece il giro del mondo e suscitò un’ondata di commozione: il pubblico non perdeva soltanto una cantante, ma una figura che aveva incarnato la lirica stessa.

Paola Greco

Foto di apertura: Foto CBS Television, Public domain, via Wikimedia Commons