Come nasce la lingua italiana? La storia della nostra lingua
Dal latino degli antichi romani all’evoluzione “volgare” vissuta alla corte di Federico II di Svevia e legittimata da Dante: ecco le principali evoluzioni della lingua italiana
La storia della lingua italiana è complessa e si nutre delle tante influenze linguistiche di cui il territorio è stato oggetto nel corso dei secoli. Le dominazioni straniere - per lo più quelle di francesi e spagnoli - hanno infatti lasciato un segno indelebile in molti vocaboli ed espressioni di questo idioma. Ma le origini dell'italiano sono state condizionate soprattutto dal latino, lingua utilizzata dagli antichi romani. Sono proprio loro a gettare le basi del lessico e della grammatica che utilizziamo ancora oggi. Ecco, dunque, le principali tappe che definiscono com'è nata la lingua italiana.
Storia della lingua italiana in breve
Individuando il territorio di riferimento nella penisola italiana, tra il 27 a.C. e il 476 d.C. in quest'area vigeva il dominio dell'Impero Romano, di cui il latino era la lingua ufficiale. Tuttavia, non bisogna immaginare che quello parlato fosse il latino di Catullo, Virgilio, Orazio o Seneca. Il popolo comunicava attraverso una lingua più agile, conosciuta come latino volgare. Questo idioma risentiva delle variazioni geografiche in cui era utilizzata e non di rado si sovrapponeva alle linghe locali.
Dal latino ai dialetti locali
Con il crollo dell'Impero Romano e l'avvento delle invasioni barbariche il latino volgare iniziò a "macchiarsi" di influenze nordiche, come quelle importate da Goti, Longobardi e Franchi.
Inglobando influenze estere e territoriali, grazie anche alla frammentazione politica, nel corso dei secoli la penisola vide fiorire diversi dialetti italiani. Spesso molto diversi tra loro, rispecchiavano le influenze culturali e linguistiche delle varie regioni italiane.
L'italiano volgare
Bisogna pazientare fino al 960 d.C. per avere una delle prime testimonianze scritte in una forma di italiano volgare. Si tratta del Placito Capuano, un documento legale che testimonia la presenza di una lingua diversa dal latino, utilizzata anche per documenti ufficiali.
A imprimere una decisa accelerazione alla nascita della lingua italiana è la corte di Federico II di Svevia. Infatti, fu proprio l'imperatore a incoraggiare lo sviluppo della Scuola Siciliana, un movimento poetico che nutriva la sua creatività con la lingua volgare di ispirazione toscana. Il Dolce Stil Novo fu l'evoluzione poetica e letteraria più famosa a passare alla storia.
L'influenza di Dante Alighieri
Ma il padre della lingua italiana, colui che è universalmente riconosciuto come l'autore del grande salto dal volgare all'italiano (o almeno a una sua prima formulazione), resta Dante Alighieri. Con la sua Divina Commedia fu in grado di creare un'opera talmente vasta da mostrare al mondo le potenzialità del volgare toscano, stabilendo un modello per la lingua letteraria. Dopo di lui anche Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio impressero una forte accelerazione all'evoluzione e affermazione dell'italiano.
Le prime codificazioni della lingua
Si deve però aspettare il Cinquecento per veder nascere l'italiano. Infatti, in questo periodo vedono la luce le prime grammatiche italiane e la codificazione della lingua, che presto si afferma come idioma nazionale (pur mancando, di fatto, una vera e propria nazione). Nel 1612 viene pubblicato il Vocabolario degli Accademici della Crusca, un passo importantissimo per la standardizzazione della lingua.
Il grande contributo di Alessandro Manzoni
Nella costruzione dell'italiano come lingua della penisola non bisogna poi dimenticare un altro grande letterato. Alessandro Manzoni diede sempre molta importanza alla cosiddetta "questione della lingua": sapeva infatti che l'unità sociale e politica della penisola non sarebbe stata possibile su un territorio in cui le persone erano abituate a parlare lingue diverse.
Ecco perché, per scrivere una delle più importanti pietre miliari della letteratura italiana, decise di utilizzare il fiorentino parlato dalle classi colte e borghesi, lingua che a suo parere poteva diventare il linguaggio unitario della letteratura e della vita sociale, perché vivo e attuale. E aveva ragione: basti pensare che questa sua intuizione avvenne ben prima dell'Unità d'Italia: l'edizione definitiva de I promessi sposi vide infatti la luce nel 1840.
L'unità d'Italia e l'italiano moderno
Ma come nasce l'Italiano? Sarà solo con l'unità d'Italia, avvenuta nel 1861, che la lingua italiana moderna viene legittimata come idioma ufficiale del nuovo Stato. Dovranno, però, trascorrere ancora molti decenni prima che l'istruzione pubblica prima e poi radio e tv compiano il vero miracolo italiano: insegnare a un popolo da sempre geograficamente e culturalmente diviso, a parlare un'unica lingua.
Stefania Leo
Foto di apertura: Immagine Freepik